Sono in tutto 17 gli indagati nell’inchiesta sui progetti pilotati nella Sanità che ha portato ai domiciliari tre medici e un amministrativo. Gli ex assessori regionali alla Sanità, Ruggero Razza (indagato anche per i dati Covid falsati) ed Antonio Scavone, fanno parte di un elenco di otto indagati per i quali la Procura di Catania, che coordina le indagini condotte dai carabinieri del comando provinciale, aveva chiesto la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio.
Il gip, tuttavia, si è riservato di decidere all’esito dell’interrogatorio di garanzia. Questi i nomi degli altri sei: Alberto Bianchi, Filippo Di Piazza, Giuseppe Di Rosa, Calogero Grillo, Ignazio La Mantia e Rosalia Maria Leonardi.
Razza avrebbe favorito un candidato per un progetto da 10mila euro per “Osas Catania – sentinelle della prevenzione”, mentre Scavone è accusato di aver preso le parti di un altro soggetto interessato ad un progetto da 15mila euro per il “Centro cardio hub e spoke – modello di prevenzione e riabilitazione”. L’otorinolaringoiatra Ignazio La Mantia, è indagato per di turbata libertà degli incanti con l’accusa di avere favorito un candidato a un concorso a dirigente all’Ordine dei medici di Catania.
L’inchiesta ha portato invece ai domiciliari Nunzio Ezio Campagna, Gesualdo Antonio Missale, l’ex assessore comunale di Fratelli d’Italia ed aspirante candidato Sindaco Giuseppe Arcidiacono, e Sebastiano Felice Agatino Ferlito. Per altri cinque indagati, che fanno salire complessivamente a 17 il numero di persone sotto inchiesta, non è stata richiesta alcuna misura cautelare.