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L’omicidio di Pio La Torre: a Palermo anche Elly Schlein per ricordare lo storico dirigente Pci

Sono passati 41 anni dall’omicidio di Pio La Torre, vittima di un agguato mafioso il 30 aprile del 1982 a Palermo, assieme al suo collaboratore Rosario Di Salvo. Leader del Pci siciliano e dirigente della Cgil, La Torre ricoprì diversi incarichi, anche a livello nazionale, associando il proprio nome a un costante impegno contro la criminalità organizzata, concretizzatosi nel contributo fondamentale fornito alla legislazione antimafia, che portò all’introduzione del 416 bis e alla confisca dei beni con la promulgazione della legge Rognoni-La Torre, avvenuta nel settembre 1982.

Come ogni anno, si è tenuta in mattinata la commemorazione delle due vittime della violenza mafiosa, alle 9.20, l’ora in cui si consumò il duplice omicidio.

La cerimonia si è svolta in via Li Muli, luogo dell’agguato. Tra i presenti alla cerimonia in via Li Muli anche il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, il presidente della commissione Antimafia dell’Ars, Antonello Cracolici, l’assessore regionale alle Attività produttive, Edy Tamajo, e il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia. C’era, inoltre, la segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, accompagnata dal segretario regionale dem, Anthony Barbagallo, da quello provinciale di Palermo, Rosario Filoramo e dall’ex Ministro Provenzano. La Schlein ha deposto una corona d’alloro in memoria del segretario del Pci e del suo autista.

“È una vergogna che, dopo mesi, il Parlamento non abbia ancora avviato i lavori della commissione Antimafia, uno strumento fondamentale per la conoscenza e la lotta a Cosa nostra”, ha detto la segretaria del Pd, a margine della cerimonia, affermando che Pio La Torre e Rosario Di Salvo vanno ricordati non solo come sono morti ma soprattutto per l’impegno che ha accompagnato le loro vite: “L’esistenza di Pio La Torre fu caratterizzata da una grande capacità di comprensione del fenomeno mafioso, con la sua preziosa intuizione di una legge sulla confisca dei beni a Cosa nostra che, però, vide la luce soltanto dopo la sua morte”. 

“L’intuizione di Pio La Torre – ha aggiunto Elly Schlein – è stata quella di capire quanto fosse fondamentale colpire le mafie sui loro patrimoni e sui loro profitti: oggi, se riportiamo quella intuizione all’attualità, con gli investimenti importanti del Pnrr in arrivo, bisogna innalzare i presidi di legalità e trasparenza anziché abbassarli alzando la soglia del contante e introducendo il subappalto a cascata che rende ancora più difficoltosi i controlli sulla legalità e sul contrasto al caporalato”. 

redazione

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Tags: Elly SchleinPio La Torre