“Non è più concepibile che le aziende private del TPL ‘risucchino’ le sovvenzioni regionali per poi sfuggire al confronto sindacale. Esprimiamo netta contrarietà rispetto all’andamento imposto alle relazioni industriali teso a evitare completamente il dialogo con le parti sociali”. Ad affermarlo è Davide Traina segretario regionale Fit Cisl Sicilia intervenendo sulla vertenza dei lavoratori delle Aziende del Trasporto extraurbano Segesta Autolinee e Sicilbus, annunciando uno sciopero di 4 ore per il prossimo 17 aprile per Segesta autolinee e l’8 maggio per Sicilbus.
“Crediamo fortemente, che l’intero sistema di trasporto pubblico-privato regionale debba lavorare in un’ottica di massima collaborazione ai fini del completamento delle procedure per garantire a tutti i cittadini e in tutti i territori siciliani un trasporto sicuro e funzionale. È necessario monitorare e verificare la corretta applicazione delle norme relative ai tempi di guida, percorrenza e di riposo”. “Proprio per questo motivo riteniamo necessario avviare un diverso e nuovo modo di procedere che potrebbe trovare soddisfazione in sede di un tavolo di confronto tecnico che a più riprese abbiamo richiesto. In una fase in cui il settore registra una discreta ripresa, nonostante non si sia ancora tornati ai volumi di trasporto pre-covid e nonostante pesano gli effetti del caro carburante determinato dalla guerra russo-ucraina è necessario mettere in campo azioni comuni per arginare le irregolarità sul tema sicurezza stradale attraverso un monitoraggio costante dei dati cronotachigrafici e, sul piano sicurezza del territorio, per contrastare il fenomeno delle aggressioni alle fermate e alle autostazioni che nonostante le denunce non si è ridimensionato”.
“Per tutto questo i lavoratori di Segesta, Sicilbus scioperano con l’auspicio di ottenere un tavolo di confronto che dia risposte concrete alle problematiche più volte evidenziate”. Nel dettaglio la Fit Cisl chiede: il rientro del nastro lavorativo entro le 12 ore.
Umanizzando i turni di servizio e rendendoli più equilibrati si possono evitare giornate con orario superiore alle 12 ore, eludendo così flessi e picchi a carico dei lavoratori; il rispetto della normativa CE n.561/2006 con la relativa fruizione settimanale di 45 ore di riposo consecutive; l’adeguamento dei pagamenti dei ritardi su percorrenza stabilita, riscontrabili sia dalla striscia carta cronotachigrafica degli autisti che dal sistema GPS installato sui bus.
La percorrenza di un pullman viene registrata ed è regolarmente visibile pertanto non riusciamo a comprendere come mai non venga pagato il ritardo che avviene per motivi di viabilità e non per negligenza dell’autista; il rispetto delle regole normative e contrattuali.
“Solleciteremo il Dipartimento Regionale Infrastrutture ad intervenire sui temi della vertenza, chi beneficia di finanziamenti pubblici non può sfuggire” conclude Traina.