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Donazione degli organi, il Sud ancora fa resistenza. Dati dell’Indice di Dono

Per il secondo anno consecutivo Trento è la più generosa tra le grandi città italiane in tema di donazione di organi e tessuti.

Il piccolo borgo di Geraci Siculo, nel palermitano, si conferma in testa alla classifica dei piccoli comuni, spinto dalla sensibilità nata dopo la storia di Marta, una bambina morta nel 2021, con l’esempio dei suoi genitori che firmarono per l’espianto.

Sono questi i risultati dell’ultima edizione dell’Indice del Dono, il rapporto realizzato dal Centro nazionale trapianti che analizza i numeri delle dichiarazioni di volontà alla donazione di organi e tessuti registrate nel 2022 all’atto dell’emissione della carta d’identità elettronica nelle anagrafi dei 7.028 Comuni italiani in cui il servizio è attivo.

L’Indice è stato pubblicato in vista della 26ma Giornata nazionale della donazione degli organi che si celebra domenica prossima 16 aprile. Nel 2022 sono stati registrati 2,8 milioni di nuove dichiarazioni di volontà alla donazione: 1,9 milioni di sì (68,2%) ma anche quasi 900mila no (31,8%), con un leggero peggioramento rispetto al 2021 quando i consensi si erano attestati al 68,9%.

A esprimersi è stato il 55,5% dei cittadini che si sono recati all’anagrafe per richiedere la carta d’identità. Nel dettaglio, le percentuali di consenso maggiori sono state registrate tra le donne (71,3%, contro il 66,2% di sì espresso tra gli uomini) e tra i 35-40enni (72,6%), mentreml’opposizione alla donazione è leggermente più altra fra i giovanissimi (nel 2022 il 30,2% dei 18-25enni ha registrato un no) per poi crescere esponenzialmente oltre i 70 anni (42,4% di no tra i 70-80enni, 56,5% tra gli over 80) nell’errata convinzione che la donazione degli organi in età avanzata non sia possibile.

Ad oggi complessivamente il Sistema informativo trapianti ospita 15,5 milioni di dichiarazioni registrate: 11,1 milioni di sì e 4,4 milioni di no.

È Corato, città di quasi 50mila abitanti in provincia di Bari, il comune più generoso d’Italia tra quelli medio-grandi.

Complessivamente migliorano i dati di molti comuni meridionali, nonostante l’opposizione alla donazione al Sud resti tendenzialmente più alta che nel resto d’Italia.

redazione

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