Un invito «a metterci in cammino insieme per cogliere la presenza del Risorto e così dare verità ai nostri auguri pasquali, e a farlo nella sinodalità, nell’aiuto reciproco a partire dalle diverse sensibilità, in un tempo che vuole essere di discernimento per capire dove lo Spirito vuole condurci!».
È quello che rivolge il Vescovo della Diocesi di Mazara del Vallo monsignor Angelo Giurdanella nel Messaggio di Pasqua che è stato diffuso stamattina agli organi pastorali e alle parrocchie.
Per monsignor Giurdanella quella che celebrerà fra una settimana è la prima Pasqua da Vescovo nella comunità diocesana di Mazara del Vallo: «Mi colpiscono tanta fede semplice e affettuosa, tante testimonianze di chi silenziosamente continua ad amare e costruire appoggiandosi al Signore, “incontrato” anche quando la notte sembra ancora prevalere. Assomigliano a Maria di Magdala che – come leggiamo nel quarto Vangelo – per prima va al sepolcro!», scrive ancora il Vescovo.
Monsignor Giurdanella nel suo messaggio richiama quanto hanno scritto, qualche anno fa, i Vescovi italiani sul volto missionario della parrocchia, sul nesso tra ascolto della Parola e testimonianza: «Occorre tornare all’essenzialità della fede, per cui chi incontra la parrocchia deve poter incontrare Cristo, senza troppe glosse e adattamenti. La fedeltà al Vangelo si misura sul coerente legame tra fede detta, celebrata e testimoniata, sull’unità profonda con cui è vissuto l’unico comandamento dell’amore di Dio e del prossimo, sulla traduzione nella vita dell’Eucaristia celebrata. Quando tutto è fatto per il Signore e solo per lui, allora l’identità del popolo di Dio in quel territorio diventa trasparenza di Colui che ne è il Pastore».
Dunque per monsignor Giurdanella, affinché la Pasqua passi nella vita, «bisogna dare sempre più spazio e importanza all’esperienza della “Lectio divina”, una lettura assidua e orante della Scrittura per poter crescere in rapporti di confidenza con il Signore!».
Quindi per il Vescovo diventa importante nella pastorale che «sul fare prevalga l’animare, nella circolarità tra ascolto del Signore, carità in stile evangelico (con al centro la relazione, la visita e l’accoglienza), liturgia che tutto e tutti porta davanti al Signore. E diventano importanti per questo i cantieri sinodali, i cantieri di Betania. Insieme a quelli dell’ascolto e della “casa” – spiega il Vescovo – ci sono i cantieri avviati sulla legalità e la giustizia, sul dialogo interreligioso e interculturale». E il Vescovo ha annunciato l’avvio di un altro cantiere, stavolta sull’educare.