Categorie: AperturaProvinciaSaluteSanità

Campagna vaccinale Asp di Trapani contro il Papilloma virus: “Prima causa di specifici tumori”

Il commissario straordinario dell’Asp di Trapani, Vincenzo Spera, assieme ai medici del Dipartimento di Prevenzione e degli specialisti, promuovono la Campagna di prevenzione contro il Papilloma virus, “Un futuro senza HPV”, rivolta ai ragazzi di entrambi i sessi a partire dagli 11 anni.

“La campagna prevede un’attività informativa e divulgativa su screening e prevenzione primaria e secondaria nelle scuole del territorio, negli ambulatori ospedalieri e nei consultori del territorio con la possibilità di sottoporsi alla vaccinazione anti-HPV”, ha affermato Spera.

Il Papilloma virus, è un’infezione che si manifesta con il contatto sessuale e che è la prima causa di tumore del collo dell’utero, del pene, dell’ano e dell’orofaringe.

Il primo a parlare è il direttore del Dipartimento di Prevenzione, Francesco Di Gregorio: “Il Papilloma, è uno dei problemi importanti nell’ambito della prevenzione primaria, l’unica patologia tumorale che sorge in seguito all’infezione. Abbiamo come strumento la campagna vaccinale nazionale 2023 2025, su questo fronte metteremo in campo strategie coinvolgendo la società civile e i luoghi di maggiore sensibilità culturale come le scuole, i consultori, gli enti pubblici, al fine di raggiungere le coperture necessarie. L’impatto pandemico ha inciso sui ritardi della vaccinazione ai ragazzi, ma recupereremo le coperture. Bisogna intervenire prima dell’esordio sessuale dei giovani, per tutelarli”.

Il direttore UOC SPEMP, Gaspare Canzoneri, ricorda come l’Asp di Trapani ha deciso di puntare sulla prevenzione delle malattie tumorali: “Mi sta a cuore che passi questo messaggio: è l’occasione per dare input alla campagna vaccinale che in Provincia di Trapani ha consentito di raggiungere livelli di copertura elevati, siamo i secondi in Sicilia. Vogliamo fare ancora un balzo in avanti. La vaccinazione è offerta gratuitamente a tutti i giovani di 11 anni, sia maschi che femmine. Il diritto gratuito è garantito altresì a chi è nato a partire dal 1996 e non ha fatto la vaccinazione”.

La dottoressa Candela del Registro Tumori dell’Asp provinciale ha fornito alcuni dati utili: “Il tumore del collo utero e della sfera genitale, sia di maschi che di femmine, non sono tumori che hanno grande forza numerica nel nostro Paese e nel nostro territorio, c’è da dire. Perché in Provincia di Trapani e in Italia c’è stata una campagna di screening che ha ridotto i numeri. Ma se allarghiamo al mondo intero, il tumore della cervice uterina è il secondo più diffuso dopo la mammella, correlato alle infezioni e alle abitudini sessuali soprattutto di alcune popolazioni e di alcuni soggetti. Il vaccino distribuito dal 2007, iniettato prima alle donne e poi agli uomini, previene una serie di tumori legati all’HPV, come il tumore del pene, del cavo orale, del retto. Naturalmente il Papilloma è la causa principale ma non sufficiente, ci sono altri rischi da sommare per la formazione dei tumori specifici. Rimane una fetta di popolazione dove il virus ha maggiore resistenza e provoca infezioni croniche che possono diffondere poi neoplasie. La Sicilia nella diffusione del vaccino è stata pioniera in Italia. Poi però ci siamo fermati. Invece bisogna raggiungere la cosiddetta immunità di gregge”.

La Candela chiarisce, per gli scettici, sulla valenza del vaccino: “Il vaccino è sicuro, non contiene il Papilloma ma una particella creata con ingegneria genetica che è simile al virus, appare come un guscio vuoto, come un uovo che non contiene nulla dentro. Non abbiamo mai registrato reazioni avverse”.

Il responsabile UOC Assistenza Territoriale per la Tutela della Salute, dell’Infanzia, della Donna e della Famiglia, Natalino Ferrara ha fornito alcuni numeri sulla prevenzione: “Su 100 lettere inviate a donne del territorio, in 35 hanno effettuato il Pap Test. Numeri in linea con l’andamento nazionale ma si può migliorare. Abbiamo individuato negli ultimi anni 500 donne col Pap Test affette da patologie precoci dei tumori dell’utero. Le recidive sono del 14% in linea coi numeri mondiali”.

L’ultimo anello della catena, è rappresentato dall’UOC di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale Sant’Antonio Abate. La responsabile Laura Giambanco ha sottolineato che “… i dati sono rassicuranti, ma dal 2020 ci sono nuovi casi di tumori all’utero dovuti al periodo pandemico di minori controlli; anche se il 64% delle donne sopravvive, ancora ci sono 1.100 donne che in Italia muoiono per questo”.

Il dirigente Medico dell’UOC Laboratorio di Sanità Pubblica, Vincenzo Di Gaetano spiega come si verificherà la campagna vaccinale contro il Papilloma: “Partirà dai punti di aggregazione, come le scuole. Si inizia il 27 marzo dal Liceo Pascasino di Marsala, assieme al Promise di Palermo (Promozione della Salute, Materno-Infantile, di Medicina Interna e Specialistica di Eccellenza “G. D’Alessandro” n.d.r.) che metterà a disposizione giovani professionisti in quanto Dipartimento dell’Università di Palermo. Poi toccherà all’Istituto Superiore “Rosina Salvo” che comprende ben 4 scuole e ad aprile promuoveremo un incontro con i genitori per sensibilizzare alla vaccinazione”.

Come spiega Di Gaetano, naturalmente la vaccinazione continua nei distretti: “Nel centro vaccinale di Erice c’è anche un numero telefonico, l’800.15.2233 attivo per chi volesse delle informazioni o fissare una prenotazione che poi verrà gestita direttamente o girata ai vari distretti sanitari della Provincia. C’è addirittura un ambulatorio di Trapani dedicato solo all’HPV”.

L’Assessorato regionale alla Salute ha indicato come efficace la vaccinazione e modificato le date di screening: per le donne entro i 15 anni se hanno fatto il primo ciclo completo di vaccino, in questo modo avranno il primo test gratuito all’utero a 30 anni; verrà inviato un sms anonimo ai soggetti che ne rientrano e che non hanno fatto mai una vaccinazione HPV. Alle donne sui 25 anni non vaccinate l’Asp di Trapani inviterà a fare un test di prevenzione.

redazione

Condividi