Arriva con qualche giorno di ritardo la risposta da parte della Commissione Pari Opportunità del Comune di Marsala, alle affermazioni dell’UDI, Unione Donne Italiane, in merito alla decisione dell’associazione di lasciare la Commissione. A parlare, in una lunga lettera, è la Presidente Pari Opportunità, Rachele Minunno:
“Abbiamo appreso le gravi dichiarazioni espresse della referente UDI circa le mancate attività della Commissione Pari Opportunità (CPO), opportunità alla pari per le politiche di genere e i diritti civili – Trapani è donna… a base della decisione di ritiro della stessa e che, purtroppo, mi vedono costretta ad intervenire per tutelare la Commissione e chiarire alle SS.LL. l’attività fin qui svolta.
Innanzitutto mi permetto di rappresentare che la mancata risposta – a stretto giro – è derivata dalla necessità di confrontarsi con i membri della CPO in merito a quanto riportato dalla signora Colli ed evitare, cosa ancora più sgradevole, che a ridosso di una data così importante come la giornata internazionale dei diritti delle donne celebrata ieri 8 marzo 2023, si scadesse proprio in una ridicola polemica tra donne.
Non solo la notizia della fuoriuscita dell’UDI non ci sorprende affatto, considerata la perdurante assenza della rappresentante provinciale di Trapani ai lavori della Commissione, ma le accuse rivolteci evidenziano chiaramente la grande confusione che la stessa ha sul ruolo e le funzioni della CPO in quanto “non avrebbe prodotto alcun risultato né alcuna iniziativa con ricadute pratiche sul territorio”.
La CPO non è l’eco dei protagonismi e delle soggettività di ciascun componente, non è un’associazione delle associazioni ma un organismo con un ruolo definito di supporto e consulenza del Comune di Trapani. Ed è proprio dentro queste funzioni previste dall’articolo 3 e 5 del regolamento che ci siamo mossi lavorando per sottocommissioni e rassegnando alle SS.LL. le proposte suddivise per tematiche:
Riguardo la grave accusa di essere una Commissione in sostanza “manovrata” dall’Amministrazione in quanto non in grado di riunirsi senza la presenza o il placet dell’assessora, devo fortemente dissentire ritenendo ingiuriosa l’affermazione che probabilmente – data la notoria posizione polemica assunta dalla Colli avverso questa Amministrazione – scambia di proposito la collaborazione con l’asservimento.
Nelle riunioni plenarie è stato facilitato il dialogo costruttivo e, per alcune tematiche delicate (come ad esempio per il caso Martha), di cui la Commissione è stata costantemente aggiornata da membri della stessa che se ne occupano professionalmente, è stato tenuto il giusto riserbo.
Riguardo la composizione della Commissione rammento che la rappresentante dell’UDI ha firmato una dichiarazione in cui condivide le finalità e gli scopi del Regolamento e si impegna a perseguire gli stessi; rimettere in discussione i presupposti normativo-regolamentari a tre mesi dalla scadenza della legislatura e della CPO appare strano e/o quantomeno inopportuno.
Nonostante, secondo l’UDI: “Abbiamo tentato, in molti modi, di raddrizzare la barra, di cercare di spiegare, fare capire, ritrovare un obiettivo comune. È impossibile rintracciare la benché minima forma, che è parimenti sostanza, che vada da una convocazione all’approvazione di un verbale”, voglio rassicurare le SS.LL. che ciò che ha caratterizzato i lavori di questa CPO, di cui mi onoro di essere Presidente, è soprattutto l’aspetto di solidarietà umana e sensibilità dimostrata dalle sue componenti che hanno permesso di creare una Commissione fortemente inclusiva. Ad esempio, grazie agli stimoli ricevuti dalla Vice Presidente si è data voce alle Donne immigrate nelle sedi istituzionali, riuscendo concretamente a far crescere il senso di appartenenza ad una Comunità che condivide valori e finalità comuni circa le disuguaglianze di genere.
Il tema dell’assenza delle pari opportunità è trasversale ed oggi interessa diverse realtà. Leggiamo di discriminazioni a scuola, a lavoro, nello sport e nella vita quotidiana.
Abbiamo promosso azioni di solidarietà nei confronti delle donne afgane e ucraine, interventi di sensibilizzazione sui temi della diseguaglianza di genere e della toponomastica al femminile nelle scuole, nelle manifestazioni, partecipato alla seconda edizione del Festival delle Identità Femminili realizzato dal Comune di Trapani e condiviso il finanziamento del progetto per la realizzazione di una Struttura protetta e sportello per le Donne.
Lasciamo, alla fine di questo nostro mandato, al Comune di Trapani un patrimonio di idee, di proposte, di progetti e di relazioni umane che rappresentano il vero investimento fatto da ciascuno dei membri di questa Commissione – a cui va il mio sentito ringraziamento – che ha lavorato con garbo, pazienza per la mia giovane esperienza di Presidente, rispetto e supporto, dimostrando con i fatti che le Donne debbono superare le diseguaglianze camminando insieme, ciascuna con le proprie idee e posizioni.
All’UDI auguriamo di trovare ambienti più consoni alle proprie aspirazioni, certi che il conflitto produce solo il risultato di indebolire chi si dice impegnato nelle politiche di genere e contrasto alla violenza”.