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8 marzo, parla Casa di Venere: “Violenza è problema culturale, Comune di Marsala insensibile”

Oggi, 8 marzo, si celebra la Giornata Internazionale della Donna. Più comunemente ed erroneamente, chiamata “festa”, ad oggi nulla c’è da festeggiare sul fronte della parità di genere in ogni ambito – famiglia, lavoro, scuola, società – dove ancora poco si sta facendo. E’ proprio vero che “siamo all’anno zero” come ci dice Francesca Parrinello, presidente del Centro Antiviolenza “La Casa di Venere” di Marsala che opera per il territorio. E di cose da dire ne ha.

Francesca Parrinello

Come Centro Antiviolenza svolgete un lavoro importante ma silenzioso. Come si svolge?

Nel momento stesso in cui la donna ci chiama, la incontriamo, valutiamo il caso, se ha bisogno di un percorso legale verrà seguita dalle nostre legali, se ha bisogno di un percorso psicologico sarà seguita da una psicologa. E’ sbagliato dire che una donna va obbligata a denunciare, una vittima di violenza deve attraversare un percorso specifico con il nostro supporto e prendere consapevolezza nel denunciare. Altrimenti tornerà dal marito o dal compagno. Noi la accompagneremo in tutto il percorso, anche dai Carabinieri, dalla Polizia e se è necessario, la proteggiamo in case rifugio segrete dove verrà presa in carico da un’equipe.

Avete il supporto che meritate da parte delle Istituzioni?

Vorremmo che l’Amministrazione comunale riconoscesse il lavoro capillare che svolgiamo sul territorio. Ma siamo profondamente delusi: la sensibilità di un’Amministrazione non si vede da un cartellone di iniziative che dà spazio ad associazioni femminili o a sedicenti centri antiviolenza che non appartengono al territorio. C’è differenza tra associazione femminile e centro antiviolenza e in Italia siamo indientro, considerando che la Convenzione di Istanbul è stata firmata nel 2011 e che il nostro, secondo le Nazioni Unite, è il Paese che meno applica tale Convenzione in materia di prevenzione e lotta contro la violenza sulle donne. Per non parlare della legge regionale Vinciullo scritta dalla rete antiviolenza siciliana e che viene disattesa su tutti i punti anche dalla Regione stessa che l’ha emanata. A Marsala solo due sono i centri antiviolenza, Casa di Venere e Metamorfosi. Ma sul palco sale chi non ha i requisiti. Noi entriamo nelle scuole per fare prevenzione… non si possono buttare 13 anni di lavoro perchè si lanciano messaggi al pubblico distorti.

Mesi fa il Comune ottenne un contributo per aver rifugiato donne vittime di violenza con figli. Avete manifestato le vostre perplessità in merito.

I 30mila euro che il Comune ha ricevuto sono frutto di progetti che si fanno in abbinamento ai centri antiviolenza. A questo punto pensiamo che hanno preso qualcuno fuori dal territorio. E’ uno schiaffo per noi che a Marsala conosciamo la situazione. Dal Comune in merito non ci hanno mai risposto. Abbiamo anche partecipato a progetti in cui abbiamo coinvolto il Comune di Marsala, ce n’è uno ministeriale che fornirà una borsa-lavoro ad una vittima di violenze. Perchè non mettere in campo i fondi del Pnrr per aiutare chi subisce abusi? La violenza è un problema culturale che va sradicato. Il Comune non può essere così insensibile.

Avete anche chiesto più volte una sede. Oggi che rapporti ci sono con l’Amministrazione alla luce della vostra presenza in Commissione Pari Opportunità?

Parlano spesso di fare un bando, ma quando? Aspettiamo una sede da anni. Lavoriamo 365 giorni l’anno senza mettere annunci. Non facciamo protagonismo narcisistico sulla pelle delle donne, non ci serve per fare carriera politica. Siamo in Commissione Pari Opportunità ma i centri antiviolenza di Marsala non hanno mai incontrato l’assessora alle Politiche Sociali.

La vostra attività non si ferma. Qual è la situazione nella nostra Città, nel post-pandemia?

Le richieste di aiuto si sono abbassate. Ci sono casi di stalking, violenza psicologica, ma meno rispetto alla pandemia in cui c’è stato un picco. Alle donne vittime di abusi in lockdown consigliavamo di allontanarsi in tutti i modi. Lo abbiamo fatto in un caso e abbiamo rischiato. Nel caso di maltrattamenti la Convenzione esclude la mediazione familiare, anche perchè i figli subiscono pure violenza assistita, non si possono costringere a mantenere un rapporto genitoriale col maltrattante.

Cosa ne pensate del Codice Rosso che rafforza la tutela giudiziaria di una vittima di violenze?

Restiamo critiche. I tempi sono più celeri perchè entro 3 giorni se c’è una denuncia la procedura si attiva, ma il Codice non fa menzione dei centri antiviolenza, ci definisce centri assistenziali ma noi non facciamo volontariato. Noi difendiamo le donne e colmiamo i vuoti istituzionali. Che succede dopo la denuncia? Non possiamo sostituirci alle Istituzioni. Nelle Aule di Tribunale ancora assistiamo alla cosiddetta ‘vittimizzazione secondaria delle donne’ da parte di avvocati e giudici; in alcuni casi i figli vengono affidati al maltrattante. Si fa rivivere alla donna condizioni di sofferenza per colpevolizzarla.

In alcune zone d’Italia leggiamo di chiamate al 112 per ordinare una pizza. In realtà è una richiesta d’aiuto? Qui non funziona così?

Ogni regione ha un protocollo. Da noi non funziona così. Abbiamo seguito i casi di bambini che hanno chiamato i Carabinieri perchè il padre picchiava la madre o perchè i genitori litigavano. Il metodo delle pizze però potrebbe aiutare chi ha paura. Ma qui siamo all’anno zero. Noi operatrici di violenza siamo come Don Chisciotte, combattiamo contro i mulini al vento.

Già da ieri i Vigili urbani a regolare il transito veicolare

Lavori alle fognature, via Trapani nel caos

I lavori per il completamento della rete fognaria nel centro urbano di Marsala stanno interessando la via Trapani e strade limitrofe. Già da ieri si è verificato il caos su questa strada, soprattutto nelle ore di punta, che ha richiesto i Vigili urbani per regolar la circolazione veicolare. In particolare, fino all’ultimazione dei lavori – presumibilmente il prossimo 21 aprile – è istituito il divieto di sosta in ambo i lati della via Trapani, nel tratto che dall’incrocio con via Ugdulena giunge fino a quello con via D. Alighieri. Sullo stesso tratto, tenuto conto del restringimento della carreggiata, è stato istituito il senso unico di marcia con direzione via D. Alighieri. Ne consegue che i veicoli in uscita dalle vie Favignana, Pantelleria e vicolo Levanzo – che si immettono su via Trapani – dovranno svoltare a destra, con direzione consentita verso via D. Alighieri. Inoltre, da oggi e fino al 13 marzo, dalle ore 9 alle ore 17, si dispone il senso unico di marcia nella via Grotta del Toro, con direzione consentita verso la rotatoria di Sappusi. Nella stessa giornata del 13 marzo, terminati i lavori, sarà ripristinato il doppio senso di marcia su via Trapani, nel tratto compreso tra le vie Grotta del Toro e Ugdulena. Durante la chiusura alla circolazione, la stessa impresa consentirà il transito veicolare a residenti, titolari di passi carrai e operatori commerciali.

redazione

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