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Il nutrizionista Giuseppe Vinci: “Per Chi è senza particolari patologie un poco di vino ai pasti non fa male”

L’Irlanda ha deciso di equiparare l’alcol alle sigarette e di scrivere, anche sulle etichette del vino, che fa male alla salute. Con l’approvazione della Commissione Ue.

Antonella Viola, ricercatrice e docente all’Università di Padova, volto noto della tv specialmente nel periodo del covid, ha affermato che anche un consumo moderato di alcol “danneggia” il cervello e aumenta il rischio di tumori”. E ancora: “chi beve ha il cervello più piccolo”.

Secondo la scienziata bere vino fa male alla salute perché favorisce lo sviluppo di alcuni tipi di cancro, tra cui quello al colon e al seno.

Il sostegno della dottoressa alla decisione irlandese, come ci siamo già detti, ha messo altra legna sul fuoco delle polemiche

Al diktat “il vino fa male alla salute” hanno replicato tutti.

I produttori di Prosecco sono insorti. Sui social si è fatta ironia (“mio nonno centenario beve Lambrusco da una vita”). L’infettivologo genovese Matteo Bassetti ha alzato un bicchiere di vino a favore di fotocamera. Gli amanti dei rossi hanno scomodato le presunte (ma smentite) proprietà antiossidanti di una sostanza contenuta nel vino.

Siamo usciti dalla giungla social dove non si capisce bene e abbiamo intervistato il medico marsalese Giuseppe Vinci, Nutrizionista Clinico e Dietologo in servizio all’ospedale sant’Antonio di Trapani.

Dottore allora il vino e in genere gli alcolici fanno male alla salute?

“Ci sono degli “interventi” scientifici che stanno portando alla attenzione alcuni dati che, tramite i social, stanno diventando di dominio pubblico, ma che noi addetti ai lavori conoscevamo da tempo. Ovvero per alcune categorie di soggetti bere anche poco fa male”.

Cerchiamo di entrare più nello specifico.

“Naturalmente i minori e soprattutto i bambini. Poi gli anziani. Ora tutti sappiamo che anche chi gode di buona salute e non ha grandi patologie, ma è avanti negli anni, qualche piccolo acciacco che necessita di cure farmacologiche, se lo porta appresso”.

Allora si tratta di un abbinamento alcol farmaci?

“Si, questo era risaputo. Adesso ci sono studi più recenti che lo confermano”.

Ci sono scienziati che sostengono che il vino assunto all’interno dei pasti può essere meno pericoloso rispetto a quello assunto in ore distanti.

“Stiamo sempre parlando di modiche quantità. Infatti qui entra in scena l’assorbimento. È suggeribile bere bevande alcoliche a stomaco pieno, perché in questo modo l’etanolo è assorbito più lentamente e la quantità che entra nel circolo sanguigno è inferiore”.

A chi sostiene che il vino non fa male una parte della scienza, in modo magari un poco superficiale, replica se c’è chi è disponibile a farsi operare da un chirurgo che ha bevuto…

“Ho letto, oppure viaggiare su un pullman il cui guidatore ha bevuto. Io, come penso chiunque, da un medico alcolizzato non mi farei operare. Ma dal bere un poco di vino ai pasti a diventare alcolizzato ce ne corre”.

In conclusione chi è giovanissimo oppure anziano con patologie non deve fare uso di alcolici. Gli altri in modo moderato ai pasti. A proposito lei durante il pranzo beve?

“Non essendo bambino e fortunatamente non soffrendo di particolari patologie, una modica quantità di vino mi accompagna a pranzo”.

Gaspare De Blasi

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