Sale a 59 il bilancio delle vittime del naufragio sulle coste di Cutro nel crotonese. Erano a bordo di un barcone con a bordo oltre 250 migranti, in arrivo da Iran, Pakistan e Afghanistan. L’imbarcazione si è schiantata sugli scogli a causa del mare mosso, spezzandosi in due.
Gli ultimi aggiornamenti parlano del recupero dei corpi di un uomo e una donna nello specchio d’acqua del comune di Belcastro in provincia di Catanzaro. Intanto è stato attivato il CCS (Centro Coordinamento dei Soccorsi) nella Prefettura di Crotone.
Le salme saranno trasferite al PalaMilone, il palazzetto dello sport di Crotone, mentre i superstiti verranno ospitati al CARA di Crotone e circa una trentina verranno trasferiti nella struttura ospedaliera. Sempre a proposito dei soccorsi, i vigili del fuoco di comune accordo con la Capitaneria di Porto, considerando le condizioni proibitive del mare, stanno procedendo alla ricerca e recupero dei dispersi in mare con gli acqua scooter. La zona è inoltre sorvolata dall’elicottero della Guardia Costiera.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il proprio “dolore per il naufragio avanti alle coste crotonesi, nella quale hanno perso la vita decine persone e tra queste alcuni bambini. Molti tra questi migranti provenivano dall’Afghanistan e dall’Iran, fuggendo da condizioni di grande difficoltà. È una ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente”.
Nell’esprimere il cordoglio per le vittime, la vicinanza ai naufraghi – cui va assicurata un’adeguata accoglienza – e il ringraziamento ai soccorritori, il Presidente della Repubblica sollecita un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico. È altrettanto indispensabile che l’Unione Europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive.
“E’ inaccettabile la morte di altri bambini nell’ennesima tragedia in mare. Sono oltre 25.800 dal 2014 a oggi i morti e dispersi lungo la rotta del Mediterraneo centrale, oltre 120 casi accertati solo nel 2023, tra cui molti bambini, ma resta una stima al ribasso che considera soltanto i casi segnalati o di corpi ritrovati. L’Unicef ribadisce che proteggere e salvare vite in mare è un inderogabile imperativo umanitario, oltre che un obbligo giuridico degli Stati in virtù del diritto internazionale consuetudinario e convenzionale”. lo dichiara in una nota il portavoce dell’Unicef Italia Andrea Iacomini.