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La scuola abbandonata, la droga e la strana abitudine della politica a pensare più al futuro che al presente

C’è una struttura a Marsala, in contrada Sappusi, che è da anni abbandonata. In passato ha ospitato una scuola elementare, la “Lombardo-Radice”, poi si è deciso di chiuderla perchè gran parte dell’edificio era in amianto, gravemente nocivo per la salute dei cittadini. Logica avrebbe voluto che si provvedesse ad abbattere l’edificio, tenuto conto che il vento ha spesso distribuito i frammenti di amianto della struttura nelle vicinanze, determinando un innegabile inquinamento ambientale. Si è invece deciso di tenere in piedi tutto, col risultato che gli spazi aperti, i corridoi e le vecchie aule si sono progressivamente trasformati in discariche di rifiuti, aree di bivacco e degrado. Qualche anno fa, nel corso di un sopralluogo mi è capitato di trovare persino tracce di riti satanici.

E poi la droga. Per tanti disperati che affogavano l’angoscia della propria dipendenza nell’alcol o nelle sostanze stupefacenti, i locali della “Lombardo-Radice” erano diventati una tana rassicurante, in cui “bucare” le proprie vene e buttarsi su improvvisati giacigli, sperando di svegliarsi in un universo parallelo, fatto di pace e serenità. Ad ogni speranza disattesa, corrispondeva un nuovo lauto guadagno per i signori dello spaccio e – a monte – per le organizzazioni mafiose che in questi anni hanno riempito di sostanze stupefacenti le città siciliane, con un occhio alla movida dei ricchi e uno alla disperazione di chi vive ai margini dei quartieri popolari.

Da anni tutto questo viene puntualmente denunciato dai cittadini, dagli organi di informazione, dalle associazioni. Le amministrazioni che si sono alternate alla guida della città hanno cercato di costruire un futuro alternativo per la vecchia “Lombardo Radice”, puntando sui fondi della programmazione europea e su ipotesi alternative di restyling per la realizzazione del nuovo Itet o per puntare sul social housing. Tutti ragionamenti apprezzabili, ci mancherebbe. Ma mi sono sempre chiesto perchè, mentre si discuteva sul “sol dell’avvenire”, nessuno – prima della recente operazione “Virgilio” – sembrava interessato al presente, a fronte di ulteriori atti vandalici e incendi, puntualmente segnalati. E il discorso, naturalmente, non vale solo per l’ex “Lombardo Radice”, ma anche per l’ex scuola “Cosentino” di via Istria, che ha avuto un destino molto simile e – in misura diversa – anche per Villa Damiani, vandalizzata per anni e adesso, finalmente, vicina a intraprendere una nuova vita. Vigilanza, guardiania, videosorveglianza avrebbero, verosimilmente, arginato il lungo e progressivo degrado che questi luoghi hanno conosciuto. Si è preferito lasciare correre, alimentando – di fatto – una voragine che ha inghiottito vite, arricchito il crimine e dissipato il valore di beni pubblici che avrebbero meritato una cura ben diversa.

Vincenzo Figlioli

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