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La Bidella Viaggiante e lo Stato Provvidenza – Lo Stato è Tutto?

Lock down, vaccini e misure di salute pubblica; Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E poi ancora: Bonus 110%, Bonus mobili, Bonus auto, Bonus bici, piscine e psicologo. Reddito di cittadinanza, assegni una tantum per i nascituri, pensioni. Sconti sulle accise, taglio delle bollette. Contratti collettivi, aiuti alle imprese, Golden Power. Armi all’Ucraina, lotta alla mafia, lotta all’evasione, lotta alla dispersione, arresto del Boss.

Quindi, “fa tutto” lo Stato?

Qualcuno teme che possiamo innamorarci di uno Stato-Provvidenza (con la “P” maiuscola)?

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A scanso di equivoci, l’espressione Stato-provvidenza (con la “p” minuscola) viene dalla tradizione teorica francese del secondo ‘900, e fa da adattamento semi-neutro della più nota forma Welfare State.

Mi si conceda una citazione lunga, per chiarezza, del limpidissimo Pierre Rosanvallon, La crise de L’Etat-providence, 1981.

«LoStato-provvidenza esprime l’idea di sostituire all’incertezza della provvidenza religiosa la certezza della provvidenza statale. Esso è, in tal senso, lo Stato che porta a compimento la sinsecolarizzazione, trasferendo fra le proprie prerogative regolari gli aleatori benefici che la sola potenza divina era ritenuta in grado di dispensare. Esso si attribuisce il compito di riscattare hicet nunc le disuguaglianze di “natura” o gli infortuni della sorte lo Stato-provvidenza è l’estrema forma dello Stato Laico: dopo che lo Stato protettore ebbe affermato la sua sovranità emancipandosi dalla sfera religiosa, quello provvidenziale ne cancella gli ultimi segni incorporandoli. Alle manifestazioni aleatorie della carità e della provvidenza succedono le iniziative regolari dello Stato».

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Ora, lo Stato-Provvidenza (con la “P” maiuscola) di cui intendo parlare è invece qualcosa di diverso. Più una distorsione concettuale a navigazione subacquea che una formulazione politica en plein air.

Nasce dalla considerazione che dopo il Covid, con la Guerra, con le varie crisi interconnesse e sovrapposte, lo Stato sia in effetti il major player in campo.

Bossy State è l’espressione – evidentemente orientata – dell’Economist.

Dagli stanziamenti di salvataggio di marca UE, agli acquisti nazionali di Vaccini, agli inglobamenti di imprese ritenute strategiche, fino al Price Cap su prezzo del gas, mai come ora è risultata evidente la connessione tra scelte dello stato e vita quotidiana.

Tutto riguarda lo Stato, anche sul piano negativo: pochi giorni fa lo Stato Brasiliano è stato messo sotto attacco dai suoi stessi cittadini.

In tal condizione, è evidente, può tornare a serpeggiare una mitologia “provvidenzialista” delle istituzioni. Può gettare la sua ombra il misticismo dell’assistenzialismo salvifico.

Non per caso, un geronte della democrazia italiana come Giuliano Amato è uscito, pochissimo tempo fa, con un libro dal titolo Bentornato stato, ma. Libello non tanto polemico, piuttosto foriero di una riflessione sul “giusto perimetro dello stato”.

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Nel baluginare di questa mitologia, forse, è possibile trovare una cornice ad un curioso fatto di cronaca: quello della Bidella Errante.

Ente cursore in corpo al Ministero dell’Istruzione e del Merito, si muove con escursione pari a tre quarti di penisola. Addomestica le patrie strade ferrate, domando tariffe e supplementi.

Onestamente, una storiella. Eppure tutta la stampa mainstream, inseguendo i Social, se ne è occupata.

La bagarre, però, non ha certo a che fare con le fatiche della vita da pendolare. E nemmeno con le bugie intorno alla vicenda.

Piuttosto, le domande reali, profonde, che hanno realmente alimentato il dibattito, sono state pertinenti al rapporto tra Soggetto e Stato.

Lo Stato “fa” questo? “Costringe a” ? Esiste all’interno degli ingranaggi dello Stato una fascia di personale – in questo l’etichetta normativa è ATA – che vive in questa condizione?

È chiaro: se non vi fosse una reale lievitazione dell’idea di Stato-Provvidenza, una storia come questa non avrebbe avuto una scenografia su cui insegnarsi.

E coloro che, per tornaconto personale o per ideale, un poco ci sperano, in questa “salvazione da apparato”, si sono certamente sentiti tarlati dalla storia della povera Bidella Errante.

Può davvero lo Stato “provvedere” ai cittadini?

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Non è in fondo così lontana nemmeno la questione di recentissima cronaca dell’anarchico Cospito.

L’anarchico, per sua stessa definizione, si pone all’estremo concettuale opposto allo Stato-Provvidenza.

Una polarizzazione così forte da finire per essere esclusiva. Per l’anarchico lo Stato è l’ “unico nemico” ma anche l’ “unico interlocutore”.

Così, in contorsione, il movimento anarchico, con prime mosse violente, tenta di chiedere allo Stato di sconfiggere lo Stato, di abiurare il 41 bis per salvare l’Anti-Stato.

Chiusura del cerchio: proprio il Presidente del Consiglio si propone di far valere lo Stato per salvare l’esistenza del latore del Non-Stato.

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Forse il tema stesso è a rischio contorsione, tanto più stretta quanto il principio di realtà si fa vedere di lontano e appannato.

Ma il suo percorso di dibattito potrebbe anche essere alle porte…

Sebastiano Bertini

Lo Scavalco è una scorciatoia, un passaggio corsaro, una via di fuga. È una rubrica che guarda dietro alle immagini e dietro alle parole, che cerca di far risuonare i pensieri che non sappiamo di pensare.

Sebastiano Bertini è docente e studioso. Nel suo percorso si è occupato di letteratura e filosofia e dai loro intrecci nella cultura contemporanea. È un impegnato ambientalista. Il suo più recente lavoro è Nel paese dei ciechi. Geografia filosofica dell’Occidente contemporaneo, Mimesis, Milano 2021. https://www.mimesisedizioni.it/libro/9788857580340

Sebastiano Bertini

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