Sono 85 gli atti di violenza segnalati dalle Regioni contro medici e operatori sanitari nel 2022, in crescita sul 2021 quando erano stati 60. Questi i dati degli eventi sentinella che il ministero della Salute raccoglie attraverso il Simes, Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità. Dati però, ancora provvisori ma generici.
Nel 2022 in testa la Puglia e la Sicilia con 20 eventi ciascuna segnalati. Una mappatura che fornisce informazioni “su dove è urgente alzare la vigilanza”.
Dati allarmanti secondo il presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.
Dopo Puglia e Sicilia, distaccata la Toscana con 8 episodi di violenza a danno di sanitari segnalati lo scorso anno. Seguono Campania e Piemonte con 7, Lombardia con 6, Calabria 5, Marche 4, Elimia Romagna, Abruzzo e Sardegna 2, Umbria e Provincia Autonoma di Bolzano 1 atto di violenza segnalato. In attesa i dati del Lazio. Una classifica stilata in base ai dati attualmente disponibili sul Simes.
Cosa si può fare per abbattere il fenomeno delle violenze in ambito sanitario? Indubbiamente porre in essere iniziative per la sicurezza del personale sanitario, efficientare le attività di monitoraggio e prevenzione dell’Osservatorio Nazionale e rendere nuovamente operativo il Comitato nazionale per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive.