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La Corte d’Appello conferma la condanna a 5 anni di carcere per l’imprenditore marsalese Licata

La Corte d’appello di Palermo ha confermato la sentenza con cui, il 18 marzo 2021, il Tribunale di Marsala condannò a cinque anni di carcere, per autoriciclaggio, Michele Angelo Licata, 59 anni, imprenditore nel settore ristorazione-alberghiero, in particolare, proprietario del complesso del Delfino.

Michele Licata

A Licata, dopo una maxi-evasione fiscale, nel 2015 furono sequestrati beni quali ristoranti, alberghi, conti correnti, società varie, per circa 127 milioni di euro. Con l’imprenditore, due anni fa, venne condannato, per ricettazione, quasi tutto il suo nucleo familiare. Nell’inchiesta scaturita dalle indagini della Guardia di Finanzia, venne scovata un’evasione fiscale di diversi milioni di euro. 

Per tutti i condannati interdizione dai pubblici uffici per 5 anni, condanna al risarcimento danni, in favore delle ex società di Licata che dopo anni ad oggi sono ancora sequestrate e in amministrazione giudiziaria, e soprattutto confisca per 12 milioni e 375 mila euro. La Corte d’appello però, ha rideterminato e revocato le confische relative ad alcuni capi d’imputazione.

redazione

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