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I benzinai proclamano due giorni di sciopero: “E’ contro il governo Meloni”


I benzinai alla fine hanno deciso di protestare.

Nel mezzo di una settimana “infuocata” per il comparto dei carburanti – con l’aumento del costo che ha fatto seguito alla decisone degli sconti sulle accise, le accuse incrociate di speculazione e la premier Giorgia Meloni che ha escluso di aver promesso un nuovo taglio del prelievo fiscale dimenticando il suo programma – arriva l’annuncio dello sciopero dei gestori delle pompe.

“Per porre fine a questa ‘ondata di fango’ contro una categoria di onesti lavoratori e cercare di ristabilire la verità, le associazioni dei gestori, unitariamente, hanno assunto la decisione di proclamare lo stato di agitazione della Categoria, su tutta la rete; di avviare una campagna di controinformazione sugli impianti e proclamare, per le giornate del 25 e 26 gennaio 2023, una prima azione di sciopero, con presidio sotto Montecitorio”. Ad annunciare la protesta, in una nota, Faib-Confesercenti, Fegica, Figisc-Confcommercio.

L’ipotesi di sciopero si era già fatta strada mercoledì, a seguito delle misure varate dal Consiglio dei ministri sulla trasparenza del prezzo dei carburanti nelle stazioni di servizio, dopo l’ondata di rincari registrata a partire da inizio anno. Difendendo il decreto, che prevede l’obbligo di trasparenza sul prezzo giornaliero in raffronto alla media nazionale e un tetto per i distributori in autostradali, Giorgia Meloni aveva detto : “La gran parte dei benzinai è onesta e responsabile e a tutela loro dobbiamo intervenire. In cdm abbiamo deciso di rafforzare le norme sanzionatorie per chi non adempie alle comunicazioni previste dalla legge e abbiamo stabilito che ogni benzinaio esponga il prezzo medio giornaliero”.

Lo sciopero è previsto dalle 19.00 del 24 gennaio 2023 alle 07.00 del 27 gennaio 2023. “Il Governo – si legge nella nota delle tre organizzazioni – aumenta il prezzo dei carburanti e scarica la responsabilità sui Gestori che diventano i destinatari di insulti ed improperi degli automobilisti esasperati. E’ stata avviata contro la categoria una campagna mediatica vergognosa. Quindi è stato dichiarato lo stato di agitazione su tutta la rete e lo sciopero contro il comportamento del Governo.

L’impressione che la categoria ha tratto da questa vicenda è quella di un Esecutivo a caccia di risorse per coprire le proprie responsabilità politiche, senza avere neppure il coraggio di mettere la faccia sulle scelte operate e ben sapendo che l’Agenzia delle Dogane, il Mimit, e l’Agenzia delle Entrate hanno, già oggi, la conoscenza e la disponibilità di dati sul movimento, sui prezzi dei carburanti e sull’affidabilità delle comunicazioni giornaliere rese dalla categoria. E’ un imbroglio mediatico al quale le organizzazioni di categoria intendono dare risposte con la mobilitazione dei gestori”.

redazione

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