Lutto nel mondo del calcio per la scomparsa di uno dei campioni più amati. E’ morto Gianluca Vialli, protagonista di una lunga partita con un male incurabile che a soli 58 anni lo ha sottratto all’affetto dei propri cari.
Originario di Cremona, a cavallo degli anni ’80 e ’90 Gianluca Vialli è stato uno degli attaccanti italiani più forti e completi (Gianni Brera lo soprannominò “Stradivialli”) capace di emergere con la sua Sampdoria in un campionato molto competitivo, caratterizzato dalla presenza di campioni come Maradona, Platini, Van Basten, Gullit, Matthaeus e Voeller. Con la maglia blucerchiata vinse da protagonista uno storico scudetto, tre Coppe Italia e una Coppa delle Coppe, sfiorando il massimo traguardo europeo nella storica finale con il Barcellona, persa all’ultimo minuto dei tempi supplementari. Nel campionato 1990-91 fu anche capocannoniere, con 19 reti.
La vittoria in Champions (da capitano) arrivò qualche anno dopo con la Juventus, con cui vinse anche la Coppa Uefa e uno scudetto. Chiude la carriera in Inghilterra, al Chelsea, dove diventa allenatore-giocatore, portando i blues alla vittoria della Coppa delle Coppe.
In Nazionale, partecipò ai Mondiali del 1986 e del 1990, ottenendo il bronzo nell’edizione italiana. Nel 1994 non fu convocato per scelta tecnica da Arrigo Sacchi, che gli preferì Casiraghi e Massaro, ritenuti più in linea con le sue idee tattiche. Il suo ruolino di marcia con la maglia azzurra comprende 59 presenze e 16 reti con la nazionale maggiore, 21 presenze e 11 reti con l’Under 21 (con cui vinse l’argento europeo nel 1986 da capocannoniere del torneo).
Il rapporto con la Nazionale riprende con l’arrivo dell’amico di sempre (e “gemello del gol” ai tempi della Samp) Roberto Mancini alla guida tecnica degli azzurri: da dirigente accompagnatore Vialli si rivela una presenza importante e carismatica per la squadra, che in maniera imprevista si laurea campione d’Europa nel 2022.
Gli ultimi anni della sua vita, purtroppo, sono stati tormentati da un tumore al pancreas, contro cui ha tenacemente lottato fino alla fine. Poco prima di Natale l’annuncio ufficiale con cui, visto l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, comunicava di voler sospendere la propria collaborazione con lo staff tecnico della Nazionale.