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Nuovo anno nuovi rincari: benzina, luce o gas? Ecco dove

Il 2023 inizia con una serie di rincari, soprattutto per gli automobilisti. Dal prezzo dei carburanti ai pedaggi autostradali.

Proprio da ieri, il nuovo anno non è clemente per i carburanti: c’è un aumento automatico dei listini. Da nove mesi il prezzo godeva della riduzione delle accise decisa prima dal governo Draghi e poi confermata, in parte, anche da quello Meloni. Lo sconto scadeva il 31 dicembre 2022 e non è stato prorogato. Si passa quindi da 1,600 a 1,800 al litro circa.

Stando alle ultime rilevazioni settimanali del ministero dell’Ambiente, il prezzo medio nazionale della verde si attestava a dicembre a 1,625 euro al litro, cioè ai minimi da giugno del 2021. Il diesel è arrivato a 1,689 euro. In entrambi i casi, si tratta di livelli abbondantemente inferiori a quelli raggiunti dopo lo scoppio della guerra tra Mosca e Kiev.

Gli aumenti riguardano anche i pedaggi autostradali. All’inizio di ogni anno le tariffe vengono tradizionalmente aggiornate, ma da quattro anni – dopo il crollo del Ponte Morandi – erano rimaste congelate. Il 2023 ha portato con sé il ritorno degli aumenti, per la prima volta dal 2018.

Da oggi, primo gennaio, i pedaggi sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia aumentano del 2%. Aumenteranno di un altro 1,34% dal primo luglio 2023. In una nota del Mit, il ministro e vicepremier Matteo Salvini ha spiegato che si rischiava “un aumento che sfiorava il 5%, che è stato scongiurato”. Ha aggiunto che nel nostro Paese gli incrementi sulle tratte interessate “è inferiore all’inflazione”. È confermato, invece, lo stop agli aumenti sulle Autostrade A24/A25 Roma-L’Aquila Teramo e Diramazione Torano Pescara.

Passando al fronte bollette, per l’elettricità, l’Autorità per l’energia ha annunciato nel primo trimestre dell’anno un provvidenziale calo di oltre il 19%, ma per il gas l’andamento potrebbe essere opposto.

In attesa della comunicazione dell’Arera a inizio gennaio, Nomisma stima un aumento mensile del gas del 20% dovuto all’andamento dei prezzi internazionali di inizio dicembre. Il calo degli ultimi giorni, seguito alla decisione sul “price cap” adottata da Bruxelles, stando all’analisi del centro studi dovrebbe essere recepito a partire da febbraio.

Intanto il decreto Milleproroghe, seguendo l’ordinanza del Consiglio di Stato sulle modifiche unilaterali dei contratti, ha chiarito che in fase di rinnovo delle forniture le variazioni saranno possibili. Dopo il blocco disposto dal decreto Aiuti bis, quindi, per chi ha un contratto in scadenza potrebbero arrivare rialzi dei costi di luce e gas. Sono ancora bloccati fino a giugno 2023, invece, i costi per tutti coloro che hanno un contratto in essere.


redazione

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