Categorie: AperturaApertura homePetrosino

Rischio dissesto, sicurezza e futuro: parla il sindaco di Petrosino. “Rispetteremo i vincoli, ma porteremo avanti il nostro programma”

A sei mesi dalla vittoria elettorale, il sindaco di Petrosino Giacomo Anastasi fa i conti con una situazione complessa sul fronte dei conti pubblici, che inevitabilmente condizionerà il futuro della comunità. Per l’amministrazione in carica il 2023 sarà l’anno in cui avviare un’azione di messa in sicurezza delle casse comunali, ma anche di ripartenza per mettere i primi tasselli di quell’idea di città presentata in campagna elettorale alla cittadinanza.

A che punto siete con il piano di riallineamento?

Stiamo lavorando sul rendiconto 2021 e abbiamo presentato ai revisori il riaccertamento dei residui, ricevendo parere favorevole. La tendenza è quella dello squilibrio strutturale, come emerso già a proposito del 2020, in cui si era tirato fuori quello che non si era visto nei dieci anni precedenti. Abbiamo tempo fino a febbraio per chiudere il piano di predissesto, ma i numeri non ci consentono ancora di escludere la possibilità del dissesto. In un caso o nell’altro, affronteremo la situazione tenendo conto dei vincoli che verranno posti.

Questi vincoli incideranno sui servizi e, in generale, sulla capacità di spesa?

E’ inevitabile. Dovremo portare le aliquote al massimo, ma sarà un danno limitato perchè sono già quasi al massimo. I vincoli riguardano anche la spesa, i mutui, la pianta organica, benchè il Comune non abbia problemi di impiegati in eccesso, visto che si è lasciato che gli uffici si svuotassero senza sostituire chi andava in pensione. Entro fine gennaio andrà a concludersi questo percorso e da lì si riparte, con uno spirito diverso, fatto di rispetto per la cosa pubblica e il bene comune. Non significa austerità per l’austerità, ma sobrietà e consapevolezza di quello che si può fare e si può spendere.

Quanto incide l’evasione a Petrosino?

Siamo in questa situazione anche perchè una parte consistente di questa comunità non ha pagato i tributi. Sulla Tari, siamo poco sotto il 40%. Con la contabilità armonizzata occorre aumentare le entrate e quindi i tributi, ma anche la capacità di riscossione. Per questo ci affideremo a una società che effettuerà questo servizio, secondo una modalità più vantaggiosa rispetto al passato per il Comune. Avremo rispetto per chi ha difficoltà a pagare e intende mettersi in regola, prevedendo opportune forme di rateizzazione. Al contempo, ci sarà tolleranza zero verso chi non vuole pagare. I servizi comunali vanno erogati con qualità, ma vanno pagati, altrimenti il sistema non regge. E’ anche una questione di rispetto verso quel 40% che ha sempre pagato.

Oltre alle criticità finanziarie vi siete ritrovati ad affrontare una nuova emergenza sicurezza. Al di là dell’appello lanciato al prefetto, cosa può fare l’amministrazione su questo fronte?

Il tema della sicurezza non è di destra, né di sinistra. Da sindaco ho accolto le preoccupazioni della cittadinanza e ho dato loro voce. Non c’era alcun intento polemico nell’appello rivolto al prefetto, ma una sollecitazione pragmatica alla collaborazione. Il sindaco fa il sindaco, le forze dell’ordine fanno le forze dell’ordine. Noi non abbiamo la capacità di presidiare maggiormente il territorio: con quattro unità a disposizione la nostra Polizia Municipale non può fare di più. Va detto che il tema della sicurezza porta con sé anche una dimensione sociale fatta di difficoltà e disagio che necessiterebbe di un welfare più strutturato, comparabile con altre realtà del Paese. Non si tratta solo di baby gang, ma di ragazzini che a 17 anni delineano un profilo criminale molto pericoloso. Occorrono politiche sociali in grado di intervenire sulle periferie e su tutti gli strati della società: penso anche al fenomeno dell’abbandono scolastico, che in Sicilia ha raggiunto numeri da paura. Non è mio intento fare la parte del sindaco sceriffo, ma sarebbe sbagliato fare di questi temi una questione ideologica. Da qui la mia sollecitazione, non per punire ma per prevenire situazioni che potrebbero creare un grave danno al tessuto emotivo della città. Da alcune settimane, tuttavia, stiamo vedendo a Petrosino un presidio del territorio che non si vedeva da anni.

Al di là delle emergenze, come intendete procedere con la realizzazione del vostro programma?

La situazione disastrosa che abbiamo trovato da un punto di vista finanziario e di cassa ha messo inevitabilmente in standby il nostro programma elettorale. Superato questo momento, riprenderemo gli obiettivi su cui abbiamo chiesto la fiducia ai petrosileni, conciliandoli con le risorse di cui potremo disporre. E’ nostra intenzione procedere lungo quel percorso che avevamo individuato per risollevare il territorio e far uscire Petrosino dal torpore socio-economico in cui è precipitato. Oggi i bilanci dei Comuni bastano appena per tenere in piedi la baracca, servono altre risorse: il PNRR e i fondi della programmazione 2021-2027 saranno le assi fondamentali della mia azione per i prossimi anni. Utilizzati in maniera programmatica ci consentiranno di dare un impulso allo sviluppo, partendo dall’agricoltura, dal turismo e dalle rinnovabili. Nella prima parte del 2023 intendiamo costituire la consulta per l’agricoltura e riprendere l’idea dei biodistretti. Promuoveremo una revisione del regolamento comunale sull’uso delle rinnovabili, che è assolutamente antistorico e ha fatto perdere a questo territorio tante opportunità. Per quanto riguarda il turismo, ripartiremo con azioni che possano andare verso la promozione del territorio. Non punteremo su attività spot, ma su iniziative strutturate, un po’ come è stato fatto a San Vito Lo Capo a partire dalle prime edizioni del Cous Cous Fest. Sulla costa, infine, c’è tanto da fare. Le potenzialità sono enormi: occorre un rapporto diverso con chi opera sul territorio, a partire dai più giovani. Per questo riprenderemo l’idea di uno sportello che diventi incubatore di imprenditoria giovanile

A proposito di eventi: riproporrete il Carnevale?

Gli eventi estivi e i mercatini natalizi sono state iniziative nate dal basso che hanno avuto una risposta straordinaria da parte della cittadinanza. In questa situazione di predissesto, anche il Carnevale dovrà avere questo spirito. Nel 2023 l’amministrazione comunale è intenzionata a riaccendere la scintilla del Carnevale a Petrosino, con l’obiettivo di tornare a crescere negli anni successivi. Se il bilancio ci consentirà di mettere delle risorse, le metteremo. Al momento posso anticipare con certezza che ci saranno il Palacarnival e le giostre. Sono fiducioso che ci possa essere anche la partecipazione di alcuni gruppi.

Vincenzo Figlioli

Condividi
Tags: Giacomo Anastasi