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Dopo i recenti abbandoni di neonati, nasce a Trapani una “culla per la vita”

Si tratta di una culla inserita nella parete di una stanza con uno sportello esterno: un vero e proprio dispositivo dotato di un sistema di allarme che scatterà nel momento in cui sarà aperto lo sportello ed adagiato un bambino. Lo sportello della culla, una volta chiuso, non si potrà riaprire dall’esterno mentre il sistema di allarme, rilevata la presenza del neonato, invierà un segnale che permetterà di poter prestare soccorso nel più breve tempo possibile.

La “culla” è dotata anche di un sistema di videosorveglianza che riprende però esclusivamente il cuscino dove viene depositato il neonato, garantendo assoluta riservatezza all’esterno.

“Negli ultimi anni la nostra provincia è stata toccata da due eventi di abbandono di neonati: il primo, nel novembre del 2020, quando un bambino appena nato è stato ritrovato morto nell’androne di un palazzo e l’altro, quello del piccolo Francesco Alberto, ritrovato in un sacchetto lo scorso mese di ottobre nelle campagne di Paceco. Dopo un confronto con il vescovo e con le autorità sanitarie – dice il parroco don Giuseppe Bruccoleri – ci siamo sentiti interpellati e abbiamo deciso di realizzare questo dispositivo anche nella nostra comunità. Sappiamo che le donne nel nostro paese hanno la possibilità di partorire in anonimato e di lasciare il bambino in ospedale e non vogliamo né sostituirci alla legge né boicottarla nel suo senso più profondo, ma offrire un ulteriore alternativa al gesto estremo di abbandono di bimbi appena nati offrendo l’opportunità di lasciare il neonato nella certezza che grazie ad un sofisticato sistema di controllo quel bambino troverà nell’immediato persone e sanitari pronti a prendersene cura”.

Le ruote degli esposti nate nel Medioevo per ospitare i neonati abbandonati dalle madri in difficoltà, sono sopravvissute in Italia fino all’inizio degli anni venti del ‘900 – aggiunge don Bruccoleri – Queste ruote erano presenti anche a Trapani, tra queste, una era situata nella via Cassaretto nel vecchio ospedale di San’Antonio, un’altra nei pressi della Cappella della Trinità appartenente all’antico monastero delle Benedettine di via Orfane, la collocazione di quest’ultima è ancora facilmente riconoscibile in una finestra murata nella quale era allocata la Ruota. Il triste fenomeno dell’abbandono dei neonati purtroppo però non è rimasto un ricordo del passato. Fu così che nel 1992 il dottor Giuseppe Garrone, fondatore del Movimento per la Vita di Casale Monferrato, ebbe l’intuizione di riproporre la ruote in una versione moderna. La prima ‘culla per la vita’ venne realizzata in Italia nel 1995. Da allora nel territorio nazionale ne sono state costruite una cinquantina”.

La culla per la vita sarà attiva dall’inizio del nuovo anno dopo che sarà perfezionato il protocollo di intervento tra la Parrocchia S. Pietro, l’Asp di Trapani e il servizio del 118.

La culla è stata realizzata grazie ad una donazione di quasi 5mila euro da parte dell’Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri di Trapani cui si sono aggiunti contributi dei fedeli per altre spese necessarie.

La benedizione di domenica prossima rientra nel programma di Avvento “dalla parte dei bambini” voluto dal vescovo Pietro Maria Fragnelli. Sarà preceduta da un interessante momento informativo sulle adozioni ( sabato 17 ore 16.30 in Seminario) mentre nel pomeriggio di domenica ( ore 16) si terrà una festa a tema natalizio presso l’Istituto dell’Incoronata ad Erice con i bambini dei 9 centri di aggregazione per i minori della Caritas diocesana e i piccoli ucraini che sono ospitati nella struttura grazie ai fondi dell’8 per mille della Diocesi e del progetto “Apri Ucraina” di Caritas italiana. Giochi, canti e testi natalizi con l’apertura dei regali che i bambini trapanesi hanno deciso di donare ai bimbi ucraini giunti in città nel maggio scorso.

redazione

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