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Dopo 11 rinvii si torna a parlare di elezioni provinciali (e non solo a destra)

La proroga dei commissari straordinari delle ex Province è fissata al 31 agosto 2023. Ma l’attuale Governatore Renato Schifani, come da programma elettorale, aveva già in previsione di passare alle elezioni dei Liberi Consorzi, dopo 11 rinvii avvenuti in 7 anni a partire dal 2015. L’ultimo rinvio del voto era avvenuto la sera del 15 dicembre 2021 nel corso di una seduta dell’Assemblea regionale siciliana.

La Corte Costituzionale aveva bocciato la legge Delrio che prevedeva l’immediata coincidenza del sindaco di capoluogo con la carica di sindaco metropolitano dopo la creazione delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi. Tra questi ultimi ne rientra anche la Provincia di Trapani, attualmente ancora retta dal Commissario Raimondo Cerami. Si pensava, inizialmente, che la soppressione delle Province avrebbe comportato un notevole risparmio per le casse della Regione Siciliana. Nel tempo però, gli Enti comunali hanno richiesto sempre più risorse economiche per sopperire alla grave crisi finanziaria.

Nel 2021 il Governo Musumeci aveva stanziato 100 milioni di euro (somma confermata fino al 2025) per le ex Province al fine di provvedere alla manutenzione di strade e istituti scolastici. C’è anche un problema di competenze e di interventi continui dietro la necessità di andare al voto, probabilmente diretto, delle – al momento – ex Province.

Non solo a destra la si pensa come Schifani, ma anche all’opposizione. Fabio Venezia parlamentare regionale del Partito democratico a proposito del disegno di legge di cui è primo firmatario e sottoscritto dal presidente del gruppo Michele Catanzaro e da tutti i parlamentari dem, ha dichiarato: “Ripristinare l’elezione diretta, a suffragio universale, del presidente dei Liberi Consorzi, del sindaco metropolitano e dei componenti dei consigli dei Consorzi e delle Aree metropolitane è l’unica strada percorribile per restituire valore ad Enti che costituzionalmente rappresentano le articolazioni istituzionali che costituiscono la nostra Repubblica”.

L’esperienza degli anni passati con le continue proroghe dei commissariamenti degli Enti intermedi, oltre a costituire un vulnus costituzionale, rilevato dal Governo nazionale con l’impugnativa dell’ultima proroga innanzi alla Corte Costituzionale – spiega Venezia -, ha dimostrato che i servizi gestiti dagli enti intermedi possono essere efficienti solo se gestiti da amministratori espressione diretta del territorio, come avveniva in passato, nè da sindaci, scelti con elezione di secondo grado, che difficilmente potrebbero rivestire contemporaneamente un ruolo accessorio a quello già gravoso ed a tempo pieno che svolgono nei Comuni di appartenenza“. 

“In Sicilia la riforma Delrio, complici i ritardi nel recepimento arrivato dopo oltre 4 anni e svariati tentativi – aggiunge il presidente del gruppo parlamentare PD, Catanzaro – non ha dato i risultati sperati. La riforma in Sicilia è di fatto rimasta a metà, bloccando, con le continue proroghe dei commissariamenti che si sono succedute, enti che di fatto dovrebbero gestire servizi essenziali come l’edilizia scolastica  delle medie superiori e la costruzione e gestione delle strade provinciali”.

Con la presentazione di questo disegno di legge il Partito democratico, consentendo l’elezione diretta dei rappresentanti istituzionali, vuole restituire slancio ai Liberi consorzi promuovendo un’attività di programmazione e sviluppo locale. Si spera quindi nello svolgimento delle elezioni già nella prima tornata utile nella primavera 2023. 

redazione

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