Stop Caro Bollette è partita la manifestazione a Palermo. Tutti in Piazza Croci e per le vie del capoluogo, per dire no al caro bollette che “ha ridotto in ginocchio le imprese, i lavoratori che rischiano anche di subire i contraccolpi delle crisi aziendali, le famiglie” così come affermato dalle associazioni di categoria – sono più di 20 – Confcommercio Sicilia, Cna Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confindustria Sicilia, Cidec, Confesercenti Sicilia, Claai Sicilia, Uiltucs Sicilia, Cgil Sicilia, Casartigiani Sicilia e Confagricoltura Sicilia che hanno indetto la manifestazione di protesta.
Si parla di oltre duemila presenze alla manifestazione “Diamo luce alla Sicilia, stop al caro energia”.
In Piazza anche Cgil Trapani, la CNA provinciale e la Uil trapanese; molti i sindaci e gli amministratori presenti ma anche le associazioni di categoria dal Belice a Ragusa, da Marsala a Catania per rappresentare a gran voce un diffuso malcontento, quello delle famiglie, delle medio e piccole imprese e delle grandi nel campo energetico e sostenibile, che non riescono più a far fronte ai rincari energetici, per non parlare di quelli del gas o delle materie prime. Non si può comprare più nulla in un supermercato, la vita è diventata troppo cara e gli stipendi sono sempre gli stessi.
Sono 18 le proposte che a fine manifestazione verranno portate in Regione – dove Schifani incontrerà le delegazioni – e che dall’Ars poi giungeranno fino al Governo Nazionale dove si giocherà la partita decisiva in casa Meloni.
Intervento di Pino D‘Angelo, agricoltore e portavoce del Movimento “Terra è vita”, alla grande manifestazione regionale contro il caro bollette e il caro vita che si è tenuta stamattina a Palermo: “Lo dicevamo anche 15 anni fa che andavamo a sbattere. Avevamo preso anche i trattori e siamo andati fino a Roma 12 anni fa e ancora una volta nessuno ci ha preso in parola. Siamo stati troppo bravi a capirlo. Quali altri Paesi in crisi possono aiutare un altro Paese? L’Italia con le migliori produzioni agroalimentari del mondo oggi rischia di morire di fame. In Sicilia ci sono 250mila aziende agricole registrate alla Camera di Commercio, quindi un milione di cittadini che vivono di agricoltura; se ci aggiungiamo tutte le filiere produttive, ciò vuol dire che reggiamo l’economia siciliana. Sappia l’Italia che l’unica categoria produttiva che non riesce a fare i prezzi alla produzione è l’agricoltura. Tutti gli altri determinano i loro prezzi, noi no”.
“Sono felice di essere qua per lottare per gli artigiani trapanesi e siciliani. Mi fa piacere vedere tutte le sigle unite sotto uno stesso simbolo, la lotta contro il caro energia. La situazione è a breve ad alto rischio per molte attività. Questa è solo una speculazione che si sta venendo a creare per leggi ignobili e non si può più sostenere, dobbiamo farci sentire” affermano da Confartigianato Trapani.
“Diciamo stop a bonus e soluzioni tampone che servono solo a mitigare in parte e nel tempo i gravi disagi causati alle rincaro di bollette e costi di produzione generalizzato, incontrollato e frutto di speculazione. La Cia Sicilia Occidentale è scesa in piazza oggi, insieme con decine di altre sigle datoriali e sindacali, proprio per chiedere con forza interventi strutturali che possano risolvere davvero, e soprattutto a lungo termine, la grave crisi che si è innescata nel settore agroalimentare. Bisogna sostenere la produzione e frenare il trend inflazionistico che sta mandando in picchiata il potere di acquisto di carburanti, energia, fertilizzanti, mangimi, che vede tra l’altro le imprese agricole italiane più penalizzate rispetto ai nostri competitor europei. E bisogna guardare il problema a 360 gradi e intervenire anche sul potere di acquisto delle famiglie, sostenendo i consumi”. Lo dichiara Camillo Pugliesi, presidente della Cia Sicilia Occidentale, presente all’iniziativa con una nutrita delegazione.
«Sto dalla vostra parte oltre che come presidente della Regione anche come cittadino e gli uffici stanno lavorando alla moratoria Irfis. Verrà sospeso il pagamento della quota capitale della rata in scadenza del mese di dicembre dei mutui». Lo ha detto il governatore Renato Schifani nel corso dell’incontro, questa mattina, a Palazzo d’Orléans con una delegazione della associazioni promotrici del corteo contro il caro-bollette a Palermo.
I rappresentanti hanno voluto consegnare al presidente un documento unitario contenente una serie di richieste contro il rincaro dei costi energetici e delle materie prime. All’incontro erano presenti anche il ragioniere generale della Regione Siciliana, Ignazio Tozzo, il dirigente generale del dipartimento delle Attività produttive, Carmelo Frittitta e il direttore generale dell’Irfis, Calogero Guagliano.
«Ho preso atto della manifestazione che è sintomo di un grandissimo malessere – ha aggiunto il governatore – Anche sul tema del caro-bollette, l’attenzione resterà massima sia nei confronti delle imprese che dei singoli cittadini. Contemporaneamente alle iniziative del governo nazionale, non ci sottrarremo dal fare la nostra parte. Al momento stiamo studiando delle modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo, un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche e il secondo, l’incentivo al ricorso a impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi».
«Sulla lunga durata – ha concluso il presidente della Regione – vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica: una volta insediato il governo, elaboreremo insieme delle iniziative che possano permettere di usare al meglio le risorse della nostra Isola. Mi batterò anche per avere un ritorno economico da ciò che viene estratto per ottenere delle risorse finanziare da mettere a disposizione della Sicilia».