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Soccorso Migranti, braccio di ferro tra Germania e Italia. Ecco che succede

Soccorso Migranti: ancora tensioni tra Germania e Italia sul fronte delle migrazioni dalle coste africane e medio orientali.

Il bel tempo e il mare calmo, almeno fino ad oggi, nel sud del Mediterraneo, agevola le partenze verso l’Italia dei barconi con a bordo migranti. A volte riescono a sbarcare, spesso vengono soccorsi da ONG sul posto ma altri perdono la vita annegando. E spesso si tratta di bambini.

La linea del governo Meloni in materia di flussi migratori è che la responsabilità ricade sullo stato la cui bandiera è esposta sulla nave che ha salvato le vite. E la Humanity batte bandiera tedesca.

Humanity 1 trasporta un carico di oltre cento persone, in gran parte bambini. E dovrebbe quindi pensarci la Germania, a detta del nuovo Governo italico.

Come ha fatto sapere il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi “… abbiamo agito sin da subito per dare un segnale immediato agli Stati di bandiera: non possiamo farci carico dei migranti raccolti in mare da navi straniere che operano sistematicamente senza alcun preventivo coordinamento delle autorità”.

Giorgia Meloni ci mette il carico: “Se tu incontri per caso in mare una barca in difficoltà, sei tenuto a salvare chi è a bordo. Ma se fai la spola tra le coste africane e l’Italia per traghettare migranti, violi apertamente il diritto del mare e la legislazione internazionale”.

Il ministero degli Esteri, d’intesa con il Viminale, ha inviato una richiesta di chiarimenti al Governo tedesco per avere un quadro della situazione a bordo della nave Humanity 1.

Sono state richieste in particolare informazioni in merito all’identità delle persone a bordo, sulla presenza di minori e malati, sulle zone marine in cui ha operato la nave e se sia stata già avanzata richiesta di protezione internazionale.

Dalla Germania però fanno sapere che il diritto di immigrazione prevede il soccorso immediato in mare e che quindi per questo è stato richiesto l’immediato aiuto dell’Italia. Intanto l’emergenza continua e non è di certo questa la soluzione che, dal 1992 ad oggi, ancora non trova un punto. E, probabilmente, difficilmente lo troverà.




redazione

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