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Grillo all’Ecoforum: “Sì a cultura della differenziata, ma accelerare impianti”. Novità per Marsala…

Si è svolto a Palermo, nello Spazio Mediterraneo dei Cantieri Culturali della Zisa, il 5° Ecoforum regionale sui rifiuti e l’economia circolare organizzato da Legambiente.

In Sicilia sono 230 i Comuni che superano il 65% di raccolta differenziata, il 53% ricicla ma con delle importanti criticità che persistono. Nell’ambito dell’Ecoforum, si è tenuta anche la IV edizione di Sicilia Munnizza Free, il progetto nazionale di Legambiente per liberare la Sicilia dai rifiuti verso l’economia circolare, con l’obiettivo di continuare il percorso intrapreso dalla nostra associazione per fornire, con il coinvolgimento e la collaborazione di tutti i soggetti responsabili, indicazioni, proposte e soluzioni normative e tecnologiche utili a migliorare la gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia.

Tutti gli intervenuti, da Gregori Bongiorno di Sicindustria, ai gestori dei servizi di raccolta rifiuti dell’isola fino ad alcuni sindaci, come quelli di Marsala e Mazara del Vallo, hanno parlato di “cultura” e impianti, come le nuove sfide che si fa ancora fatica a raggiungere.

Da Legambiente un punto fermo sulla vicenda rifiuti in Sicilia: gli inceneritori sono una scelta sciagurata, sia per lo smaltimento della spazzatura, sia per le tasche dei cittadini e di conseguenza dei comuni. “Un 3 alla Giunta Crocetta per la scellerata legge sulla gestione dei rifiuti e che poi è stata ereditata dal Governo  regionale guidato da Nello Musumeci. Negli ultimi 5 anni abbiamo spinto molto sulla differenziata porta a porta. Ribadiamo che in città come Palermo e Catania il problema rifiuti non si risolve con l’inceneritore che, fra l’altro, per funzionare ha bisogno del ciclo della differenziata”.

Tendenzialmente da Legambiente rifiutano l’idea di realizzare a Bellolampo un inceneritore in quanto gli spazi sono saturi. Grande assente il neo Governatore Renato Schifani a cui è stato rivolto l’invito di indirizzarsi verso chi ha esperienza nel settore ambientale.

Presenti invece alcune aziende di gestione della differenziata nell’isola, come LVS Group e Messina Servizi. “In Sicilia è difficile realizzare persino un centro comunale di raccolta – ha specificato Gregory Bongiorno -. In molti comuni del Nord c’è almeno un CCR. Al Sud invece la burocrazia rallenta i tempi”.

Al tavolo dei relatori è stato invitato anche il sindaco di Marsala Massimo Grillo, in quanto alla guida di uno dei Comuni – se non del Comune – più virtuosi in materia di raccolta differenziata. Un risultato consolidato, esempio di gestione efficace. Un territorio, come si è detto nel corso dell’Ecoforum, in cui si è costituito il primo distretto di economia circolare e in cui a breve verrà realizzato un impianto di gestione anaerobica.

“Non ho ancora maturato in 2 anni da sindaco una precisa esperienza nel settore dei rifiuti ma stiamo facendo un lavoro di squadra grazie al lavoro che abbiamo ereditato – afferma Grillo -. Abbiamo la necessità di lavorare sul fronte culturale e su quello tecnico; in Regione siamo fermi dal punto di vista progettuale. Bisognerebbe ripartire dall’innovazione che parta dal presente e non da ieri. Marsala, con la sua notevole estensione abitativa, non ha i cassonetti da tempo, passando dal 55% di differenziata del 2018 ad oltre il 75% dello scorso anno. Il processo di carattere culturale è importante ma non sufficiente: abbiamo istituito il corpo di ispettori ambientali, sanzionato chi non ha ritirato i mastelli, attivato un sistema di video-sorveglianza efficace e il sequestro cautelativo delle auto utilizzate per abbandonare i rifiuti”.

Grillo ha parlato anche dell’Accordo di Vicinato sottoscritto con la Prefettura ma omettendo che i tre legali che avrebbero dovuto svolgere il ruolo di “controllori di quartiere” si sono dimessi e quindi al momento resta inattuabile.

Poi Grillo annuncia una novità: Vogliamo istituire nelle scuole i comitati civici formati da famiglie e studenti per creare forme di premialità e comportamenti virtuosi così come previsti nel nostro contratto di raccolta dei rifiuti”. E sulla Sarco Grillo dice: “A Marsala abbiamo la fortuna di avere la Sarco, centro per l’economia circolare del vetro, oltre ad una vetreria storica che ricicla tutto il vetro che passa dal sud del nostro Paese”.

L’obiettivo per il sindaco lilybetano è un impianto di biometano. La società tedesca “Schmack Biogas” controllata dall’italiana Plc spa, ha annunciato già un anno e mezzo fa la realizzazione di un impianto di biogas a Marsala e che comprenderà tutta la provincia trapanese, quella palermitana e l’agrigentino.

Se riusciamo ad avere un impianto biometano per il conferimento dell’organico, abbiamo già un terreno confiscato per costruirlo; ma la Regione non ha reperito ancora le somme necessarie per l’aggiornamento dei prezzi. Andiamo a rilento. Per l’indifferenziato tramite la SRR siamo riusciti ad aprire un cantiere, che entro il marzo 2023 permetterà di avere un impianto a Borranea nuovo”, dice infine Grillo che è più preoccupato per l’aspetto culturale: “Stiamo investendo sulle criticità culturali che sono urgenti; mentre le soluzioni tecniche le stiamo individuando, abbiamo rintracciato un finanziamento grazie al Pnrr di un milione e duemila euro per 5 isole di compostaggio domestico; in passato erano state consegnate compostiere ai cittadini su richiesta e gratuitamente per il riutilizzo dell’organico in agricoltura”.

Oltre che in Regione, anche a livello comunale si giocano partite importanti. Lo dicono sia Giuseppe Alfieri, dell’Ufficio Presidenza di Legambiente Sicilia che Mario Alvano di Anci che definisce “limitativa” la struttura legislativa regionale. “Appena c’è un piccolo problema negli impianti di smaltimento, i comuni che vi conferiscono entrano in crisi. Il sistema industriale è pronto ad investire ma trova troppi limiti burocratici – afferma Alvano -. Dobbiamo porci delle domande: perchè non si usano gli incentivi? Perchè non si migliora il sistema di riscossione Tari?”. 

redazione

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