Si è conclusa la Maratona STEAM, la manifestazione dedicata ai laboratori creativi, alla robotica, al digitale, alle performance a tema Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arti e Matematica, che ha visto coinvolti circa 1.500 studenti delle scuole coinvolte nella Rete del progetto “Una Rete per il Sud: obiettivo Steam”. A raccontarci la tre giorni, è la dirigente scolastica del Liceo “Pascasino”, scuola capofila dell’evento, Anna Maria Angileri.
Da Futura alla Maratona Steam, il Liceo “Pascasino” è riuscito a calamitare l’attenzione nazionale. In che modo?
Futura lo scorso anno è nato da una candidatura al Piano nazionale di innovazione digitale. Prima abbiamo partecipato come scuole aderenti a progetti di altri; poi c’è stata data la possibilità di candidarci direttamente e siamo riusciti a portare a Marsala, Futura. Qui è nata una rete di relazioni con altre istituzioni scolastiche, che ci ha portato con più facilità ad organizzare lo STEAM grazie alla sinergia di 30 scuole. Quest’anno il tema centrale è stato l’eliminazione del gender gap, del divario uomo donna nelle materie scientifiche e nei relativi ambiti professionali. Ciò lo si è realizzato tramite tre step: di formazione docenti, di competizione tra scuole e di incontro tra tutte le scolaresche del Sud Italia e del territorio.
Gender gap, per l’appunto. Come far capire agli studenti che è soltanto uno stereotipo?
E’ un lavoro quotidiano sulla forma mentis. Il Ministero dell’Istruzione con il Pnrr sta puntando sulla formazione dei docenti e sulle progettualità per gli studenti. Attraverso attività ludiche e performarce artistiche, che sono anche forme di educazione civica, le studentesse comprendono che non ci sono limiti rispetto a determinate professioni. Nel corso della manifestazione abbiamo ospitato una pilota di caccia, lei stessa ha raccontato dei disagi vissuti nel raggiungere il suo obiettivo. Bisogna superare il fatto che una bambina sia portata più per fare la maestra o l’infermiera anzichè l’imprenditrice o l’ingegnere spaziale.
Diverse professioniste si sono confrontate con i ragazzi, raccontando le loro storie personali.
Sono state storie di forte incoraggiamento per le studentesse, che si sono sentite dire ‘noi ce l’abbiamo fatta, potete farcela anche voi’. La scuola deve dare alle ragazze un ventaglio di possibilità per il futuro, in base all’inclinazione di ognuna, però senza condizionamenti di carattere sociale.
Gli studenti hanno compreso l’importanza del superamento di certi stereotipi spesso figli di una società patriarcale?
Credo di sì. Dietro le rappresentazioni portate in scena nel corso dello STEAM c’è tutto un lavoro svolto dalle scuole che hanno attivato un percorso scolastico, studiando il segmento più adatto per poter rappresentare il divario uomo/donna. Se la scuola si chiude all’interno della propria istituzione senza fare contaminazione territoriale ha fallito il suo ruolo.
Un riconoscimento “best team” va al Liceo Pascasino che è riuscito a fare rete in un contesto non sempre facile.
Abbiamo capito quali erano i nostri punti di forza e i nostri punti deboli. Il fatto di essere da 7 anni alla guida del Pascasino aiuta, si è creata una squadra che condivide gli stessi obiettivi, che è disposta a spendersi al di fuori dall’orario scolastico perchè crede nei progetti che porta avanti. Non è stato facile, in eventi così grandi, ad esempio curare l’ospitalità esterna degli studenti. Un grazie in tal senso va all’Istituto Alberghiero “Damiani” che ha organizzato il vitto di migliaia di alunni. Il tessuto è più vivo che mai.
Chiuso un capitolo, se ne apre un altro. Avete nuovi progetti all’orizzonte?
Indubbiamente. Ma prima di tutto viene il lavoro quotidiano. Non è una scuola di progetti la nostra, ma di contenuti e competenze che si raggiungono attraverso momenti formativi come Futura, STEAM e Summer School. Continueremo su questa strada avendo ricevuto i complimenti del Miur. Il prossimo anno ci occuperemo di transizione digitale, di nuove possibilità lavorative, di cyber security. Ci sono aziende che cercano profili e studenti che andrebbero indirizzati. La scuola deve stare al passo con la società. Senza tralasciare la nostra storia umanistica.
Cosa vi aspettate dal mondo della scuola in vista del nuovo Governo?
Il futuro della scuola è già qui. Il Covid, se ha avuto da un lato tanti aspetti negativi, dall’altro ci ha permesso di lavorare nelle piattaforme digitali. E’ arrivato tanto materiale alle scuole. E bisogna lavorare sulle nuove professionalità. Una riforma è necessaria e deve muoversi sugli indirizzi scolastici e sul piano dell’edilizia scolastica. Spero che il nuovo Governo lavori su questo.