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Porto di Trapani, in Prefettura si firma il Protocollo di legalità sulle opere di drenaggio

Domani, 19 ottobre, alle ore 16, nei saloni di rappresentanza della Prefettura verrà sottoscritto dalla Prefetta Filippina Cocuzza e dal Presidente dell’Autorità portuale, Pasqualino Monti, alla presenza dei vertici delle Forze dell’Ordine, il Protocollo di legalità finalizzato al monitoraggio delle opere di dragaggio dell’avamporto e delle aree a ponente dello sporgente ronciglio del Porto di Trapani di imminente realizzazione.

L’opera è ricompresa nel programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al P.N.R.R..

Lo strumento pattizio è finalizzato a prevenire e contrastare il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel corso della realizzazione dell’opera nonché per verificare la sicurezza e la regolarità sui luoghi di lavoro di questo importante intervento infrastrutturale.

Il Protocollo di legalità, infatti, è lo strumento attraverso cui l’azione amministrativa di prevenzione si manifesta in modo pieno ed efficace.

Le clausole contenute negli accordi di legalità svolgono pertanto una funzione di supplenza in aree contrattuali non sempre presidiate da controlli antimafia cosiddetti “classici”.

Il Protocollo sarà sottoscritto anche dall’Ispettorato territoriale del Lavoro e dalle di categoria maggiormente rappresentative che saranno anche componenti dell’apposito Tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera, coordinato da questa Prefettura.

L’importanza delle previsioni e degli impegni previsti nel documento rafforzano l’azione di prevenzione contro i tentativi di indebita interferenza e di infiltrazione mafiosa, anche a garanzia delle stesse imprese e della loro sana operatività.

La volontà dei firmatari del Protocollo è quella di assicurare la realizzazione del preminente interesse pubblico alla legalità ed alla trasparenza in relazione alla realizzazione delle opere sopra richiamate, comprese le procedura ablative, esercitando appieno i poteri di monitoraggio e vigilanza attribuiti dalla legge, anche ai fini di prevenzione, controllo e contrasto di tentativi di infiltrazione mafiosa.

Al fine di garantire più elevati livelli di prevenzione antimafia nell’esecuzione delle opere, il regime delle informazioni antimafia di cui all’art.91 del Codice antimafia sarà esteso a tutti i soggetti appartenenti alla “filiera delle imprese” che parteciperanno alla realizzazione del progetto.

redazione

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