Il Maltempo non risparmia Paceco e Partanna. Polizia municipale, Protezione civile e Ufficio tecnico del Comune di Paceco, sono impegnati da stamattina nel monitoraggio del territorio comunale e nella realizzazione degli interventi necessari in conseguenza della forte pioggia di questa mattina.
Lo rende noto il sindaco Giuseppe Scarcella, che ha coordinato le operazioni insieme all’assessore comunale alla Protezione Civile, Francesco Valenti.
A Paceco, gli interventi si sono concentrati sulla via Marsala, invasa da acqua e detriti come non era mai avvenuto in passato; nella frazione di Nubia, si sono allagate la via Salinella e la via Giuseppe Garibaldi, e si è resa necessaria l’azione delle pompe idrovore, con l’intervento dell’associazione Sos Valderice (convenzionata con il Comune di Paceco); nella frazione di Dattilo, invece, fango e detriti hanno reso temporaneamente impraticabili la via Anita Garibaldi e la via Licari.
Il sindaco di Partanna nonchè neo deputato regionale, Nicolò Catania, interviene con questa nota sulla situazione del maltempo e sui danni provocati e subiti dalla popolazione del territorio trapanese.
“Fino ad oggi siamo stati in silenzio, nel pieno rispetto del disagio degli esercenti e di tutti i cittadini trapanesi che hanno subito i danni dovuti al maltempo e ai continui allagamenti. E oggi in modo particolare pensiamo agli abitanti di Misiliscemi e ai loro estremi disagi – afferma Catania in una nota -. Ci siamo dimostrati disponibili, e lo siamo ancora, a trovare tutte le soluzioni necessarie per ristorare al meglio coloro che hanno subito i gravi danni. Non abbiamo voluto, perciò, infierire sulle pesanti responsabilità addebitabili alla Giunta Tranchida per evitare che si pensasse a mera opera di strumentalizzazione politica, ma adesso è arrivato il momento di dire basta. La relazione del nostro Esercito, dei nostri militari, che hanno dato una mano a tutta la cittadinanza per garantire sicurezza e ripristino dei luoghi, trasmessa peraltro alla Procura della Repubblica di Trapani, inquadra queste responsabilità in maniera chiara, evidenziando che il problema riguarda l’assenza di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, stratificata negli anni e addebitabile alla giunta Tranchida”.
Poi Catania continua puntando il dito sul sindaco di Trapani: “Del resto lo stesso Tranchida ha confermato di non aver approvato ancora il bilancio di previsione e ancor di più di non avere i consuntivi ‘20 e ‘21 approvati, per cui è inevitabile l’impossibilità ad agire regolarmente in termini di prevenzione di eventuali condizioni disastrose che si verificano puntualmente. Cosa aspetta Tranchida a dichiarare il Comune in dissesto finanziario? Paradossalmente un’operazione finanziaria verità gli potrebbe consentire di trovare soluzioni diverse per recuperare un’azione amministrativa mirata esclusivamente ad efficientare i servizi essenziali alla città. Il neo eletto all’Ars Dario Safina, si è addirittura avventurato qualche giorno fa a tentare di spostare l’attenzione sulla Regione siciliana in merito alla mancata dichiarazione dello stato di calamità naturale cercando grossolanamente, di distrarre l’attenzione sulla mera questione Trapani, che lo ha visto, assieme al suo sindaco, principale attore e responsabile del disastro che si è verificato, facendo riferimento addirittura alla città di Castelvetrano come a dire “mal comune mezzo gaudio”, mentre a dirla tutta le vere responsabilità sono da addebitare a una mala gestione della cosa pubblica che è individuabile senza ombra di smentita nella inefficienza già dall’indomani dell’insegnamento della giunta Tranchida, quando, nonostante la relazione conclusiva del Commissario straordinario del tempo, che a pagina 5 fa espressamente riferimento alla più grossa criticità della città per la quale “occorrerà prioritariamente provvedere”, non si è preso nella giusta misura il provvedimento necessario senza il quale oggi serve a poco camuffare una corretta gestione nelle manutenzioni da parte della Trapani Servizi, senza che detta società sia stata mai messa nelle condizioni di poter operare secondo quanto previsto ai punti 1.8 e 1.9 e seguenti del contratto di servizio dell’11/12/2020″.
“Il Comune trapanese non ha mai reperito le somme necessarie per poter ovviare nemmeno all’ordinaria generale manutenzione delle caditoie e della rete fognaria, manutenzione con la quale si potevano prevenire certamente molti danni. Siamo consapevoli che le piogge ormai sono diventate delle vere e proprie bombe d’acqua ma a maggior ragione l’attenzione doveva essere innalzata per tempo e la corretta gestione prioritaria e approntata non superficialmente, per garantire gli opportuni risultati. Ragione per cui Fratelli d’Italia sta lavorando già da adesso per offrire ai trapanesi una valida prospettiva che sia in grado quanto meno di ristabilire da subito un’ordinaria e regolare amministrazione programmando le attività necessarie con le adeguate tempistiche, convinti del fatto che ristabilire nella città di Trapani l’ordinaria amministrazione, vista la cattiva gestione di questi ultimi anni, equivarrebbe a qualcosa di straordinario”, dice infine il sindaco e deputato partannese.