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Migranti, CRE.O.LA. con Amunì per conoscere il Polo Sociale Integrato di Marsala

Il progetto CRE.O.LA. 2.0 finanziato dal programma Erasmus+ e coordinato dall’associazione marsalese no profit Amunì step by step, è ufficialmente iniziato il 27 e 28 settembre scorsi durante il primo incontro tra partner internazionali (Future Focus di Malta, ICEP in Slovacchia e Redial in Irlanda) al Convento del Carmine di Marsala.

L’incontro internazionale è stata occasione per conoscere le realtà locali che lavorano con giovani migranti nell’ambito dell’orientamento e inserimento lavorativo. Lillo Giasone, proprietario di un noto ristorante in Città, è stato invitato a condividere la sua esperienza di datore di lavoro, e ha raccontato le difficoltà di carattere burocratico incontrate nell’assumere lavoratori stranieri.

Ferguson Andrews Xorse, mediatore linguistico culturale presso uno dei centri per rifugiati del territorio, ha raccontato le difficoltà di sostenere i migranti nella ricerca di un lavoro regolare e di inserirli in percorsi di legalità. Le loro testimonianze sono state d’ispirazione ai membri del partenariato nel modellare gli i risultati del progetto CREOLA 2.0 rivolti ad educatori, giovani migranti e datori di lavoro.

I partner hanno potuto visitare il Polo Sociale Integrato di Marsala finanziato dalla Regione Sicilia nell’ambito del progetto SU.PR.EME sostenuto dal Programma europeo FAMI. Guidati da Floriana Vita, Referente Provinciale dell’Ufficio Speciale Immigrazione della Regione e Marilena Titone, responsabile del Polo. Polo che nasce proprio in quest’area per via dei tanti lavoratori stagionali stranieri impiegati nei vasti terreni agricoli della zona. a visita è stata occasione per incontrare giovani migranti per scambiare idee e progettualità funzionali alla realizzazione dei workshop che si terranno da Aprile in poi.

L’obiettivo di CRE.O.LA. (Creatività Organizzazione Lavoro) è quello di facilitare l’accesso al mercato del lavoro di giovani con background migratorio, e abbattere le distanze culturali e sociali tra migranti e popolazione locale attraverso la creazione di strumenti/azione volti ad avvicinare i migranti al mondo del lavoro e viceversa.

Attraverso la conoscenza reciproca si vuole rendere maggiormente fruibile il ventaglio di possibilità di incontro e conoscenza offerto dai paesi di arrivo in ambito lavorativo, uscendo da quelle logiche che vedono troppo spesso impegnati i migranti in lavori degradanti e disumanizzanti.

redazione

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