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Marsala, l’ex sindaco Di Girolamo contro l’Amministrazione Grillo: “La sua è incapacità?”

L’ex sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo, torna a commentare l’operato dell’Amministrazione Grillo.

“Sono passati due anni dall’insediamento dell’Amministrazione Grillo e la città è sempre più abbandonata, con tutti i luoghi di cultura e sport chiusi o parzialmente aperti, con sporcizia e rifiuti  ovunque e con sempre meno servizi. Della maggior parte dei progetti già approvati e finanziati per decine di milioni di euro che abbiamo lasciato, non si hanno più notizie e di quelli terminati,  tanti non sono ancora in funzione. Mi chiedono e chiedo: perché tutto questo? È proprio incapacità ad amministrare, è completo disinteresse per la città o il sindaco pensava di amministrare solo per distribuire incarichi di sottogoverno?

Visto che probabilmente non conosce ancora i progetti da iniziare, né le opere che dovrebbero essere già fruibili, per adesso rifaccio l’elenco di queste ultime.

1) Palestra Grillo di piazza Marconi (Porticella), terminata da mesi. Perché ancora non è in funzione? Quanta fatica per trovare i finanziamenti! Gli studenti del Liceo Classico dove vanno a fare educazione fisica?

2) Campetti e giochi del quartiere Sappusi, realizzati sempre con fondi europei e destinati soprattutto ai ragazzi del quartiere. Sono  stati collaudati e affidati a qualche associazione che si occupa di disagio giovanile?

3) Chiesa di San Giuseppe sita in via XI  Maggio. Perché non viene aperta e fatta fruire anche ai turisti? È una delle più belle chiese di Marsala. Anche se appartiene alla diocesi, il progetto di ristrutturazione e il finanziamento regionale è opera soprattutto del lavoro del comune.

4) Pista ciclopedonale dello Stagnone. Perché non viene ancora collaudata e fatta fruire in sicurezza? Il sindaco, gli assessori, il comandante dei vigili, hanno idea di quanto sia pericoloso il cordolo in alcuni tratti divelto e mai riparato? Aspettano l’incidente? Per non parlare delle canne e delle sterpaglie che invadono la pista, dei luoghi di sosta con panchine, rastrelliere per biciclette, contenitori per rifiuti, previsti nel progetto e che ancora non sono stati allocati.

5) Molte zone della città  sono al buio, nonostante abbiamo lasciato ben due progetti di cinque milioni ciascuno, per sostituire la maggior parte di lampade della città con quelle a basso consumo e per la messa in sicurezza della rete elettrica. In questo periodo con i costi energetici elevati, se avessero portato a termine entrambi i progetti,  il comune e quindi i cittadini risparmierebbero ogni anno centinaia di migliaia di euro e si avrebbe una città più illuminata e molto più sicura. La  bolletta energetica dell’illuminazione pubblica la pagano  i cittadini e non certo gli amministratori.

6) Servizio di trasporto pubblico. Perché continuano ad esserci pochissime corse e in questo periodo ancor di meno? Sono state abolite di nuovo le già poche corse pomeridiane. Il centro della città è sempre più lontano dalle contrade e dai quartieri. Eppure abbiamo lasciato ben ventuno autobus nuovi. Perché ancora non sono stati acquistati gli ulteriori due bus elettrici, le pensiline e paline per l’orario da posizionare nelle fermate e di cui abbiamo lasciato il finanziamento? Quanto risparmierebbero i cittadini se ci fossero più autobus in funzione? Perché non sono stati assunti ulteriori autisti  per sostituire quelli che sono andati in pensione, più altri per aumentare il numero delle corse e migliorare il servizio? Il sindaco pensa ancora di affidare a qualche privato il servizio di trasporto pubblico? Spero proprio di no.

7) Il parcheggio dello Stadio sembra in fase di ultimazione, ma senza almeno due navette per il centro, come era stato programmato e finanziato, rischia di diventare una cattedrale nel deserto.

8) La casetta dell’acqua: perché  non viene rimessa in funzione? Quante giustificazioni non credibili,  per motivarne la chiusura in questi due anni. La prima, per evitare il contagio da Covid, mentre in altre città continuavano a funzionare, dopo per aspettare l’autorizzazione dell’Asp per riaprirla, autorizzazione che non poteva mai arrivare perché non era stata chiusa dall’Asp. Adesso dicono di aspettare dei pezzi di ricambio, ma nel frattempo si sta deteriorando. Non sarebbe stato opportuno non chiuderla e anzi allocarne altre? Chissà quale sarà stata la vera motivazione, ma oggi poco importa, rimane chiusa. Perché questa avversione per le cose pubbliche?

Inoltre mi chiedono e chiedo: perché questo accanimento contro la cultura e lo sport? Il sindaco in campagna elettorale aveva promesso  cose mirabolanti anche agli artisti e agli sportivi. Dopo due anni siamo con il Teatro Sollima ancora chiuso, forse riaprirà, ma non si sa quando. Il monumento ai Mille e la Pinacoteca di palazzo Grignani chiusi e chissà se riapriranno mai più. Del progetto di un milione e trecentomila euro per il secondo piano di palazzo Grignani non si hanno più notizie, molto probabilmente anche questo finanziamento si perderà. Altri luoghi importanti come la biblioteca comunale, il complesso monumentale di S. Pietro e quello del Carmine sono solo parzialmente aperti. Per non parlare degli impianti sportivi: la piscina rimane chiusa e chissà se mai potrà essere riaperta. Piscina che veniva utilizzata non solo dagli sportivi, ma anche dagli studenti, dai disabili, dagli anziani, da chi aveva bisogno di  riabilitazione motoria. Chi pagherà i danni?

Lo Stadio comunale che veniva utilizzato non solo per il calcio, ma anche per l’atletica leggera e altri sport, continua ad essere chiuso. Naturalmente non si hanno notizie dei progetti per l’efficientamento energetico, sia per la piscina che per lo stadio. Come non si hanno notizie del progetto di rifacimento del manto erboso sintetico dello stadio. Perché questo accanimento contro la città e i cittadini? Costruire è molto difficile, distruggere è semplice, basta non far niente.

Come sta facendo il sindaco e la sua amministrazione, con l’avallo della maggior parte dei consiglieri comunali. Quanti milioni di finanziamenti torneranno a Bruxelles? Quante occasioni di lavoro si sono perse o si perderanno? Quanto disagio socio-culturale in più e quanti servizi in meno avranno i cittadini?“.

redazione

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