“Sparse Disarmoniche”, in uscita per i tipi di “Prova d’Autore” di Catania, è la nuova silloge poetica del marsalese Antonino Contiliano. Il libro, in copertina, porta il dipinto “Ritratto di un’ombra” di Giacomo Cuttone.
Il libro, pubblicato a distanza di sei anni dal suo “Futuro eretico”, raccoglie “poesie inedite e/o già edite (edite in localizzazioni diverse) […] Alcune […] infatti sono state pubblicate in antologie cartacee; altre in quelle delle nuove pagine web” (da “Nota dell’Autore”). I testi poetici di “Sparse disarmoniche”, cronologicamente distanziate nel tempo, sono egualmente “distanti” dall’armonia del consenso del regime di verità della società del controllo. Nessuna pacificazione consolatoria. I contrasti linguistici, di cui c’è ampio ventaglio, ne dicono quanto basta dell’immanente logica conflittuale; anzi, come scrive nella sua nota “introduttiva” – “Per una poesia resistente e di contraddizione” – il romano Marco Palladini (poeta, drammaturgo, performer, regista teatrale e critico), c’è il pensiero della ‘poesia della contraddizione’. La nuova raccolta poetica “Sparse Disarmoniche” è divisa in tre sezioni: “Manutenzione”, “Dediche” e “Tagli nel Caos”. Contiliano – scrive Marco Palladini – è “[…] autore combattente”, […] un poeta eterodosso che combina un evidente post-brechtismo con un postmodernismo linguistico estrosamente sperimentale”. Sicuramente, il nostro autore conferma ancora il suo interesse per una scrittura sperimentale intessuta d’impegno sociopolitico. I suoi versi oscillano tra pensiero e ideologia, erotismo sliricizzato, amari abbandoni e lucida ironia. Uno stralcio dal testo “Manutenzione dell’ordine”:
manutezione dell’ordine è / sottrarre l’utopia all’oblio / e la memoria inchiodare / al passato e al futuro dei morti /sciogliendo finanza e beanza / dinero, la voce au siècle chanteur / […] // i sogni sono animali (lo so) strani / di nero antasmano le notti, criminali / uccidono i padroni al guinzaglio / del bagaglio della proprietà, il mercato / […] // ma voi lasciatemi morire omicida / squarciando gole cascate d’amore / e in compagnia di quanti notte e / giorno non lasciano requiem di emi / (la figa m’intriga inegualmente!) / e alle discariche della storia, in fede / mia l’ordineccidìo elevatemi e infamìa / sull’io da lame assolate e assodate sparso / se l’ecce homo del governo delle libertà / spara povertà e disonesta omertà e / whisky e soda vende jus ad bellum / sciacallando omnia contra omnia / la canaglia che d’impero mente e pire / […]
Giacomo Cuttone