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La Grutta (M5S): “Non andare a votare dà forza ai gruppi di potere”

Ex consigliere comunale a Mazara del Vallo, dopo la candidatura a sindaco del 2019 Nicolò La Grutta punta l’Assemblea regionale con la lista del Movimento 5 Stelle.

Lei si è candidato due volte alle amministrative, adesso concorre per le regionali: che differenza nota tra le campagne elettorali a cui ha partecipato?

La campagna per il Consiglio comunale e per il sindaco non è semplice, votando con le preferenze occorre stima e condivisione del progetto e i consensi si raccolgono voto a voto. Si tratta di competizioni in cui tutti i cittadini si sentono coinvolti e in quelle occasioni girai casa per casa, portando il programma del movimento. Come candidato sindaco arrivai terzo, sfiorando il ballottaggio per qualche centinaio di voti. Il periodo è diverso: settembre non è un mese semplice per la campagna elettorale. Sto dialogando tanto con i cittadini, spero possa esserci una grande partecipazione, vedo ancora tanti indecisi. Come dico sempre alle persone che incontro, se tu non ti interessi alla politica, sarà la politica ad interessarsi di te.

Tra i temi più sentiti, attualmente, c’è quello del caro bollette. Cosa proponete a riguardo?

E’ un tema che affligge tutti. Purtroppo la politica non ha progettato in maniera seria il ricambio energetico: servono più pannelli solari sui tetti delle case, serve il microeolico, occorre traghettare l’Italia verso un mondo nuovo, nel segno delle rinnovabili. Tra le nostre proposte c’è proprio il reddito energetico, che consentirebbe ai cittadini di comprare i pannelli fotovoltaici a costo zero per assorbire interamente i propri consumi, mentre il resto dell’energia prodotta andrebbe a confluire su un fondo di rotazione che consentirebbe di comprarne altri: è stato attivato in Puglia, in Sicilia no, nonostante il sole e il vento di cui disponiamo.

Leggendo i social, però, sembra che il mal contento di queste settimane potrebbe alimentare un astensionismo di protesta da parte di molti cittadini…

Non andare a votare dà forza ai gruppi di potere organizzati e toglie forza a quella parte politica che non chiede il voto per il proprio tornaconto, ma per portare avanti battaglie nell’interesse di tutti. Si dice che il 40% dei cittadini potrebbe non votare: mi appello proprio a loro, perchè potrebbero decidere chi governerà la Sicilia e l’Italia, scompaginando quell’organizzazione politica che ci ha portato al punto in cui siamo. Dov’è la transizione energetica? Dov’è finito il patto tra generazioni? L’Italia deve essere un Paese inclusivo, serve una classe politica accorta e tenace, capace di andare nella giusta direzione. Vale anche per la provincia di Trapani, naturalmente.

Il M5S, comunque, è in campo da dieci anni e in questo territorio ha eletto i suoi portavoce, sia all’Ars che al Parlamento. Come valuta il loro lavoro?

Hanno contribuito a portare avanti tanti punti del programma nazionale, poi effettivamente realizzati. Certo, si può sempre fare di più. Nell’ultima legislatura il quadro uscito fuori dalle urne era complesso, prima c’è stato l’accordo di governo con la Lega, poi con altre forze politiche. Con il governo Draghi sono state smontate quelle azioni, come il bonus edilizio, messe in campo con effetti importanti per le imprese, ma anche per il lavoro di ingegneri, architetti, geometri. Poi si sono create condizioni che hanno messo alle strette chi stava traendo beneficio da questa misura e non sono più stato soddisfatto dall’azione della politica, in generale. Ora dobbiamo dare nuova linfa al Movimento, ricordando che nessun portavoce si è messo i soldi in tasca e che Giuseppe Conte, con la sensibilità del buon padre di famiglia, ha guidato l’Italia con grande forza in periodo difficile, ottenendo dall’Europa 209 miliardi di euro mentre altre forze proponevano il Mes. Poi, purtroppo, ottenuti i soldi, si è fatto cadere Conte.

Qualora eletto, su cosa concentrerebbe il suo impegno a favore del territorio?

Mi sono specializzato nel sostegno scolastico e mi occupo di disabilità. Il mio impegno sarà rivolto a quei ragazzi che, dopo la scuola, hanno grandi difficoltà di inserimento in società. Per questo mi dedicherò all’iniziativa “progetto di vita”, che va ben oltre il “dopo di noi”. Voglio dedicarmi alle incompiute del nostro territorio, ai porti e alle ferrovie che dovrebbero operare in sinergia, ai collegamenti tra la Sicilia Occidentale e il Nord Africa. Su pesca e agricoltura sarò attentissimo: da quanto tempo non si effettua la manutenzione della diga Trinità? E poi voglio lavorare per togliere la rete ospedaliera dalle mani della politica: basta con i dirigenti nominati dai politici che portano acqua all’ospedale del proprio territorio d’origine, facciamo i concorsi e facciamo funzionare la sanità. Infine, un pensiero alle isole minore: serve una legge che consenta ai cittadini delle Egadi e di Pantelleria di avere gli stessi servizi e la stessa qualità della vita di chi vive sulla terraferma.

Vincenzo Figlioli

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