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Massimo Fundarò (Verdi/Si): “Mi candido al Senato per sostenere i temi ambientali”

Massimo Fundarò, già deputato nazionale e consigliere comunale ad Alcamo, dove ha anche ricoperto la carica di vice sindaco, è attualmente assessore nella città di Calatafimi Segesta. Storico esponente dei Verdi, è candidato per il Senato nel proporzionale nella lista Verdi/Si dove è capolista.

Come è nata questa sua candidatura?

“Sono oltre 30 anni che rivesto ruoli nel mondo ecologista. Abbiamo di recente anche fondato il partito di Europa Verdi rilanciando il tema ecologista che sembra essere tornato di gran moda ma del quale noi ci occupiamo da sempre. La decisione di scendere in campo in prima persona è stata naturale visto che si sono realizzate alcune condizioni primarie che avevamo posto. Prima tra tutte quella di avere candidati del territorio e non dirigenti calati dall’alto come accade in altri partiti. Capolista della Camera dei Verdi/SI nel collegio plurinominale della vostra realtà è la marsalese Antonella Ingianni che io conosco da tanti anni che apprezzo per la competenza e l’impegno e spero che i marsalesi possano “accompagnarla” con il loro voto in Parlamento”.

Se lei dovesse essere eletto al senato di cosa vorrebbe occuparsi?

“Naturalmente di tutela dell’ambiente oltre che di agricoltura. Quello che abbiamo temuto per anni si sta verificando. Oggi per colpa anche dell’uomo, abbiamo un clima di forte siccità, alternato a precipitazioni anche di grandine, stiamo vivendo un periodo di grandi danni al settore agricolo”.

Lei è stato vice sindaco di Alcamo, oggi ricopre la carica di assessore a Calatafimi Segesta. Conosce il problema della raccolta differenziata e del suo conferimento.

“Abbiamo portato la raccolta differenziata a Calatafimi al 75%, invertendo uno stile di comportamento che i cittadini hanno compreso. Dopo una serie di passaggi con interlocuzioni soprattutto regionali, siamo stati ammessi ad un finanziamento di 15 milioni di euro per la realizzazione di un compostaggio aerobico che sorgerà su di un territorio confiscato alla mafia nel comune di Calatafimi. Si tratta di un’installazione in grado di sfruttare il processo di degradazione del materiale organico che avviene in natura ad opera dei batteri in presenza di ossigeno. Grazie a questo impianto, tale processo viene accelerato e controllato dall’uomo, portando alla formazione di una frazione solida denominata compost. Adesso occorre che la giunta regionale ancora in carica completi il suo iter con un ulteriore finanziamento di 4 milioni che deve arrivare entro il 31 dicembre del 2022, pena la perdita di tutta la somma”.

Come si sta svolgendo la sua campagna elettorale?

“Tra la gente come sono solito fare. Parlando con i singoli cittadini e con i rappresentanti delle categorie produttive del territorio. Dagli agricoltori agli allevatori della nostra provincia ai mercatisti di Palermo, per spigare loro il nostro programma”.

Gaspare De Blasi

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