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Linda Licari (Pd): “La destra fa paura, difendiamo i valori che stanno a cuore ai giovani”

Insegnante, animatrice culturale, per cinque anni consigliera comunale a Marsala, Linda Licari concorre per la prima volta per un seggio all’Ars, nella lista del Partito Democratico.

Com’è nata la sua candidatura?

E’ nata dalla base del partito. Dopo il congresso, a Marsala, ci siamo ritrovati in poco tempo a doverci organizzare per le primarie, le politiche e, dopo le dimissioni di Musumeci, anche per le regionali. Visto che da Palermo e da Roma è stato chiesto di scegliere figure che potessero essere rappresentative del centrosinistra e riconosciute nel territorio per presenza e competenza, il partito ha ritenuto che serviva una persona capace di dare spazio alle esigenze della città, considerando anche che da anni non c’erano candidature competitive nel centrosinistra lilibetano e che Marsala era diventata un bottino da spartire tra i candidati delle città vicine, spesso meno popolose. Viste queste sollecitazioni e ricordando il risultato che avevo ottenuto alle ultime amministrative, il partito ha proposto il mio nome.

Riuscirà questa candidatura a unire le varie anime dei democratici marsalesi?

Questa è la competizione più importante degli ultimi anni. C’è una destra che avanza e fa paura, soprattutto ai giovani. Non possiamo permetterci passi indietro, un governo guidato da Renato Schifani rappresenterebbe il peggio della destra. Se vogliamo immaginare un Paese libero dobbiamo difendere quei valori a cui i nostri giovani guardano con maggiore attenzione: la questione climatica, il salario minino, il principio del “voto dove vivo” che consentirebbe di votare anche a chi si trova lontano dalla propria terra d’origine per motivi di lavoro o di studio. Per la nostra città, poi, si tratta di un’occasione importante per avere una persona capace di rappresentare l’intera area progressista.

In questi 5 anni Marsala ha avuto due rappresentanti all’Ars. Come valuta il loro lavoro per il territorio?

Ovviamente, sono molto critica. La pandemia ha rallentato la politica, ma i risultati attesi erano ben diversi. Ci ritroviamo nella stessa situazione di cinque anni fa, con tanti progetti bloccati, come il rifacimento dello Stadio “Lombardo Angotta” e della pista di atletica, per non parlare dello stato di abbandono in cui versano i pontili dello Stagnone e del diritto alla sanità che sembra diventato un privilegio, con una riconversione dell’ospedale di Marsala che tarda ancora a completarsi e un padiglione per le malattie infettive che potrebbe rimanere un’incompiuta. In questi anni abbiamo assistito a tantissime passerelle, ora ci tocca ascoltare nuove promesse… Da parte mia, c’è la piena disponibilità a svolgere il ruolo di deputato di prossimità, al servizio del territorio e delle battaglie intraprese negli anni in cui sono stata consigliera comunale. E se sarà il caso di scendere in piazza per protestare, continuerò a farlo, a differenza di alcuni, anche del centrosinistra, che dopo l’elezione sono scomparsi.

Quali sono gli aspetti su cui concentrerà maggiormente il suo impegno, qualora dovesse approdare all’Ars?

La mia campagna si basa su tre parole ben precise: trasparenza, diritti e ambiente. Trasparenza, perchè in politica è diventato difficile trovare rappresentanti che abbiano percorsi facilmente riconoscibili e coerenti, soprattutto in Sicilia. Politici che sappiano raccontare senza paura quel che succede all’Ars: penso alle istanze per i contributi agli agricoltori che si fermano sulle scrivanie di certi burocrati…Per quanto riguarda i diritti, costituiscono un macro tema che va affrontato da diversi punti di vista: il diritto alla salute, partendo dalla possibilità di curarsi nel proprio territorio come avviene in quelle regioni in cui sono state attivate le case di cura di prossimità e che invece da noi sono ancora un miraggio, a fronte dei troppi viaggi della speranza a cui ancora assistiamo. Ma ci sono anche i diritti delle donne vittime di violenza, la questione del tempo pieno a scuola: in Emilia gli istituti aprono alle 7 e chiudono dopo che i genitori escono da lavoro, consentendo loro di gestire sia gli impegni familiari che quelli professionali. Essendo la Sicilia una regione a Statuto speciale, questo modello potrebbe essere riprodotto anche da noi. Infine, l’ambiente: abbiamo assistito a continui roghi che hanno devastato la vegetazione siciliana, dobbiamo pensare ad interventi di prevenzione, come l’utilizzo dei droni, ma anche ad azioni di rimboschimento, utilizzando i fondi previsti nel PNRR. E poi c’è il Piano rifiuti, che era nell’agenda Musumeci fin dall’inizio ma non sono mai riusciti ad approvarlo. Servono impianti di compostaggio e, soprattutto, una vera svolta politica nel segno dell’economia circolare, che faccia considerare il rifiuto come una risorsa, e non più come un peso.

Vincenzo Figlioli

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  • Leggendo l'intervista di Linda Licari, candidata all'Ars nella lista del Pd, il mio commento non può che essere positivo. Le domande che le sono state poste hanno ricevuto un riscontro puntuale ed esaustivo. Le parole d'ordine Trasparenza, diritti e ambiente da lei utilizzate per la campagna elettorale sono state riempite di contenuti e dalla possibilità, una volta eletta, di essere concretamente realizzate. Il suo percorso umano, professionale, politico dovrebbe indurre anche i più riottosi a votarla. Si sentirebbero, insieme a coloro che la stanno sostenendo, i protagonisti di una battaglia vincente e fieri di aver portato una donna marsalese che ha tutte le qualità per rappresentarli e requisiti morali ed etici per non deluderli.

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Tags: Linda Licari