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I docenti No Vax possono tornare a scuola. Però…

Una nota del ministero dell’Istruzione inviata venerdì 19 agosto a tutte le scuole stabilisce che i docenti no vax possano tornare in classe a fare lezione.

Lo stesso vale per bidelli e amministrativi che potranno ripresentarsi al lavoro pur senza essersi sottoposti all’obbligo vaccinale. In sintesi: il documento — pubblicato sul sito del Miur e indirizzato a presidi e dirigenti scolastici — dichiara, in sostanza, esaurite alla data del prossimo 31 agosto le disposizioni emergenziali che avevano regolato l’attività didattica sino allo scorso anno scolastico. Vale a dire quelle che contenevano la misura più importante della vaccinazione «come requisito essenziale — si legge nel documento — per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni da parte dei soggetti obbligati».

Norme che imponevano «al dirigente scolastico di utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto all’istituzione scolastica». In altre parole di spostare i prof no vax in altre mansioni, come stabilito dal decreto Covid del 1° aprile che aveva cancellato l’iniziale sospensione ne loro confronti, non a contatto con gli studenti: lasciandoli dunque in biblioteca o nella preparazione delle lezioni delle classi da cui si erano allontanati. La circolare ora stabilisce che queste norme hanno «esaurito la o la loro validità al 31 agosto 2022 e, in assenza di ulteriore specifiche proroghe o rinnovi, non prolungano i loro effetti nel prossimo anno scolastico 2022/2 023». Di conseguenza — si legge ancora nel documento — «non sono rinvenibili i presupposti normativi per una rinnovata pianificazione da parte di questo Ministero destinata all’introduzione di misure di contrasto al COVID-19 e, pertanto, il citato Piano per la prosecuzione delle attività scolastiche, educative e formative nelle istituzioni del sistema nazionale di istruzione non verrà rinnovato per l’anno scolastico 2022/2023».

Il significato del testo è chiaro: porte aperte per il ritorno in classe dei docenti no vax, dunque. Non è detto però che non si possa fare marcia indietro: la circolare precisa infatti che il ministero della Salute, «di concerto» con le altre autorità, e presumibilmente in caso di recrudescenza dei contagi, «può adottare e aggiornare linee guida e protocolli volti a regolare lo svolgimento in sicurezza dei servizi e delle attività economiche, produttive e sociali».

redazione

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