Consumato il rito delle primarie, con la vittoria di Caterina Chinnici (e l’exploit di Claudio Fava a Marsala) il Pd si prepara a un’estate intensa, con una competizione nazionale ormai imminente e le regionali dietro l’angolo. Tra i potenziali protagonisti di questi mesi c’è l’ex consigliera comunale Linda Licari, la cui candidatura all’Ars appare molto probabile.
Qual è la vostra valutazione sul risultato di Caterina Chinnici?
Marsala è stata la città della provincia con più votanti, anche se ce ne saremmo aspettati di più. Per quanto riguarda noi, il circolo territoriale si era appena insediato, con tanti giovani e tanti compagni che non hanno mai avuto ruoli dirigenziali in passato.
Una parte del Pd di Marsala ha votato Fava. Ci sono gli spazi per ricucire in vista delle regionali?
Mi auguro di sì, anche se mi dispiace il loro mancato supporto a Caterina Chinnici, che tuttavia in Sicilia ha vinto e che va sostenuta, come avremmo fatto noi se avessero vinto Fava o Floridia, nel rispetto degli accordi. Colgo l’occasione per complimentarmi con il gruppo consiliare e il coordinatore cittadino di Cento Passi per il risultato ottenuto da Claudio Fava, che comunque ha sempre avuto un suo seguito in questa città.
Come vi state preparando a questa tornata elettorale imprevista del 25 settembre?
Non ci possiamo fermare, siamo stati invitati a organizzare diverse iniziative e stiamo pensando anche di riportare a Marsala la Festa dell’Unità. Serve la collaborazione di tutti: il 21 agosto verranno presentate le liste e mi auguro che siano scelte persone veramente rappresentative dei territori. Il segretario Letta ha detto che il programma elettorale prenderà molti spunti dalle Agorà che si sono celebrate in tutta Italia, in particolare sulle diseguaglianze sociali, la transizione ecologica, il voto ai sedicenni e ai fuorisede.
Cosa pensa della chiusura ai 5 Stelle, dopo anni di lavoro sui territori per un’alleanza giallorossa?
Mi rendo conto che i veti che molti parlamentari stanno avanzando nascono dall’amarezza e dal disagio dovuti alla scellerata caduta del governo Draghi. Credo, comunque, che si stia ancora parlando. In generale, comunque, ritengo che non si debba chiudere. Soprattutto in Sicilia non è il caso di dividersi, ma di ricompattarsi: la Regione non può permettersi un bis di Musumeci, dopo cinque anni di stallo su vari fronti, dai rifiuti alla sanità. Il pensiero va anche a Marsala: nonostante l’amministrazione sia politicamente vicina al governo regionale non ci sono stati quei finanziamenti e quelle opere pubbliche che ci saremmo aspettati.
Linda Licari sarà candidata alle regionali?
Me l’hanno proposto informalmente, ma non c’è mai stata una discussione ufficiale. Un impegno del genere richiederebbe una grande condivisione all’interno del partito, tuttavia se c’è una necessità espressa dai vertici regionali e provinciali darò la mia disponibilità. Se altri ritengono di poter avere maggiore seguito, ben venga. In questo momento bisogna tornare ai territori, farsi vedere di più. E poi bisogna tornare a fare opposizione, cosa che il Pd in questi due anni non ha fatto. Il circolo online è nato proprio per questo, dando risposte alle segnalazioni dei cittadini. Serve tanto lavoro per dare autorevolezza a questo partito, risultando credibili agli occhi di chi non si riconosce in questa amministrazione di centro destra.
In questi giorni una nuova inchiesta ha scosso il mondo politico marsalese. Qual è il vostro punto di vista?
Nel corso di un incontro con Caterina Chinnici abbiamo parlato di meritocrazia e di corruzione, diventata quasi una pratica normalizzata nella vita quotidiana, in certi uffici pubblici o per cercare un posto letto in ospedale. Come abbiamo letto, ancora una volta, per avere consensi, la politica cerca di accontentare gli elettori con proposte di lavoro o promesse, senza riconoscere i titoli necessari all’insegnamento nei corsi di formazione. Credo sia importate, nel definire il perimetro di una coalizione, fare delle scelte etiche. Questo può costare molto, perchè è più facile mettere tutti dentro e vincere. Poi, però, ci si ritrova con problemi di ingovernabilità o situazioni di questo genere. E’ il tempo di far crescere chi fa politica per spirito di servizio, senza gestire interessi personali o di qualche amico. Per questo rivolgo un nuovo invito all’unità ai compagni di questa città, affinchè ci si metta tutti insieme per vincere contro la politica delle clientele o il sovranismo delle destre. E’ l’unico modo per cambiare le cose, altrimenti saremo costretti a vedere ancora i nostri giovani emigrare e non sempre con la possibilità di tornare.