Anche quest’anno il festival Il mare colore dei libri dedica un tributo alla memoria di un siciliano illustre. Dopo il ricordo di Franco Battiato della scorsa edizione, oggi, sabato 23 luglio dalle ore 22, in chiusura della seconda giornata del festival, avrà luogo un evento interamente dedicato a Vincenzo Consolo nel decennale della morte, con l’incontro “Finito ed infinito è l’Universo” in cui Francesco Vinci dell’Associazione Capoverso dialogherà con Nicolò Messina, filologo italiano all’Universitat de València, curatore tra l’altro dei due libri postumi di Consolo, La mia isola è Las Vegas (Mondadori, 2012) e Cosa Loro. Mafie tra cronaca e riflessione (Bompiani, 2017).
Letture consoliane curate da Francesco Vittorio Pellegrino e interventi al violoncello di Vincenzo Mocata. Nato a Sant’Agata di Militello nel 1933 e morto a Milano nel 2012, Vincenzo Consolo è considerato uno degli scrittori più importanti e originali del secondo Novecento.
Tra i suoi libri più conosciuti e fortunati, tutti di ambientazione siciliana, Il sorriso dell’ignoto marinaio, Lunaria, Retablo, Nottetempo, casa per casa, L’olivo e l’olivastro, Lo spasimo di Palermo. Nel corso dell’incontro di sabato sarà letto, tra gli altri, il racconto “Il più bel monumento” di Vincenzo Consolo, che sembra scritto oggi, e in cui lo scrittore isolano ricostruisce in modo dissacrante, attraverso aneddoti e documenti storici, le peripezie di tipo politico e amministrativo per erigere un monumento a Garibaldi che non sorgerà mai a Marsala.