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Giovanni Falcone è marsalese. Consegnata la cittadinanza onoraria

“Mi auguro che Giovanni possa rappresentare per i giovani marsalesi una persona in cui identificarsi”. Con queste parole Maria Falcone ha ricevuto la cittadinanza onoraria post mortem in onore del fratello, ucciso nella Strage di Capaci il 23 maggio del 1992.

A Sala delle Lapidi si è tenuta, ieri pomeriggio, una toccante cerimonia, che si inserisce nell’ambito delle iniziative organizzate dall’amministrazione comunale in coincidenza con il trentennale delle Stragi di mafia.

In apertura, il presidente del Consiglio comunale Enzo Sturiano ha presentato le motivazioni che hanno portato il massimo consesso cittadino a proporre il conferimento della cittadinanza onoraria a Giovanni Falcone, ricordando come la proposta – lanciata dal consigliere Piero Cavasino – sia stata sottoscritta da tutti i 24 consiglieri. Proprio Cavasino, ha ricordato come le iniziative che coltivano la memoria antimafia non costituiscano operazioni retoriche o buoniste, ma “momenti molto significativi”. Del resto – ha sottolineato il consiglieri di Liberi – “se la mafia non è stata sconfitta è perchè c’è ancora tanto da fare”. “Non basta il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura, per questo è assolutamente necessaria ogni iniziativa dedicata alla memoria”.

Piero Cavasino illustra la proposta di cittadinanza onoraria a Giovanni Falcone

Messa ai voti, la proposta di conferimento della cittadinanza onoraria a Giovanni Falcone è stata approvata con 17 voti su 17 consiglieri presenti, ventinove anni dopo Paolo Borsellino, a cui lo stesso titolo fu attribuito nel 1993, un anno dopo la Strage di via D’Amelio.

Poi il sindaco Massimo Grillo ha spiegato che la sua amministrazione ha ritenuto doveroso organizzare le iniziative per la memoria del trentennale “per trasferire a chi non c’era questo tempo di resistenza vissuto nel Paese”. A seguire ha aggiunto: “Dobbiamo continuare quest’azione, volta a far conoscere quello che è successo nel nostro Paese. Al contempo, vogliamo continuare con l’impegno quotidiano, con azioni concrete, come la riduzione dei margini di discrezionalità nella pubblica amministrazione”.

Il sindaco Massimo Grillo

Numerosi gli interventi che si sono successivamente susseguiti. La presidente del Tribunale di Marsala Alessandra Camassa ha detto che occorre cambiare le condizioni sociali per debellare la mafia e che adesso la magistratura può contare su quegli strumenti, creati da Falcone, di cui in passato non si disponeva. “Un Consiglio comunale che conferisce la cittadinanza onoraria a Giovanni Falcone dimostra una maturità che in passato non ha avuto”, ha evidenziato il procuratore capo facente funzione, Roberto Piscitello. “E’ stato un esempio per tanti giovani magistrati. Adesso è compito nostro portare avanti il suo ricordo e trasmettere le sue idee alle generazioni future”, ha aggiunto il presidente della sezione locale ANM, Fabrizio Guercio.

Infine, come detto, ha preso la parola Maria Falcone, che attraverso la Fondazione dedicata al fratello da 30 anni porta avanti iniziative e attività volte a consolidarne il ricordo, ma anche a rinnovare l’impegno antimafia tra le nuove generazioni. Nel suo breve ma incisivo intervento, si è augurata che questa cittadinanza onoraria non sia soltanto un titolo sui giornali del giorno dopo, ma lasci un segno nella coscienza della comunità marsalese, sottolineando che le battaglie di Giovanni Falcone “rappresentano la nostra stessa democrazia, la nostra Repubblica e devono essere portate avanti da tutti”.

Pochi istanti dopo avere ricevuto la cittadinanza onoraria per il fratello Giovanni, la professoressa Falcone ha ricevuto anche la tela realizzata proprio a Sala delle Lapidi dall’artista marsalese Fabio Ingrassia, che ha regalato ai presenti un momento molto toccante da un punto di vista emotivo, restituendo un’immagine che ritrae il magistrato palermitano, con quel sorriso sincero e carico di fiducia verso il futuro che i siciliani hanno imparato ad amare.

Vincenzo Figlioli

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