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Strage di Ustica, Mattarella: “E’ responsabilità della Repubblica custodirne memoria”

Ricorre oggi il tragico anniversario della Strage di Ustica. Erano le ore 20:59 del 27 giugno 1980 quando, nel Mar Tirreno meridionale, un aereo partito dall’aeroporto di Bologna-Borgo Panigale e diretto all’aeroporto di Palermo-Punta Raisi ha fatto perdere le proprie tracce, perdendosi in mare.

Tante, nel tempo, le tesi avanzate, ma quella più accreditata è di un missile che avrebbe dovuto colpire un velivolo libico su cui, a detta dell’allora presidente del Consiglio Francesco Cossiga, si sarebbe trovato il leader libico Gheddafi. Ed invece colpì l’aereo che nulla c’entrava nella vicenda. Morirono tutti gli 81 occupanti.

“Sono trascorsi 42 anni dal tragico giorno in cui nel cielo di Ustica si compì una strage che recise un numero spaventoso di vite umane e impresse una ferita profonda nella coscienza del Paese. Desidero anzitutto rinnovare sentimenti di vicinanza e solidarietà a chi ha perso i propri cari ed è stato costretto a convivere con questo dolore”. Ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 42° anniversario della Strage di Ustica.

“Nella storia del Paese la memoria delle sofferenze è stata tenuta viva anche grazie all’impegno civile dei familiari e così è per Ustica, la loro sofferenza è divenuta patrimonio comune mentre è responsabilità della Repubblica custodire la memoria delle tragedie che hanno caratterizzato il percorso della storia italiana per scongiurare che possano ripetersi – afferma ancora il Capo dello Stato -. La solidarietà della comunità politica del Paese si raccoglie oggi intorno alle vittime e ai loro familiari, per l’affermazione di quella unità di popolo che l’Italia sa esprimere nei momenti più drammatici, a difesa dei valori che ispirano la nostra collettività”.

redazione

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