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La deroga di Gucciardi e le quote rosa: giorni decisivi per la lista del Pd

Il ricordo dei 28.332 voti di preferenza di cinque anni fa sembra un irripetibile miraggio. Nel trapanese, il Partito Democratico non è quello del 2017 – che si presentava ai nastri di partenza con Gucciardi, Tranchida e Ruggirello – tuttavia resta in grado di mettere in piedi una lista competitiva, il cui esito dipende da tante variabili. Allo stato attuale, i dirigenti regionali sanno di poter contare su una serie di disponibilità, annunciate o risapute.

A fare il primo passo, lo scorso gennaio, è stato Dario Safina, che qualche settimana dopo si è dimesso dalla carica di assessore comunale a Trapani (per poi essere nominato consulente). Pupillo di Camillo Oddo, nonostante la giovane età Safina ha già alle spalle diversi incarichi dirigenziali (prima con i Ds, poi con il Pd) e punta a riportare il capoluogo all’Ars dopo il “nulla di fatto” di cinque anni fa. Intende giocarsi le sue carte anche Domenico Venuti, che sta per concludere il suo secondo mandato alla guida del Comune di Salemi e può contare sul pieno sostegno della segreteria provinciale, dopo la ritrovata armonia con la presidente Valentina Villabuona.

Dovrebbe essere della partita anche Gaspare Giacalone, dirigente nazionale del Pd con Nicola Zingaretti ed Enrico Letta. Reduce dalla delusione per la sconfitta di Roberto Angileri, individuato per dare continuità al suo lavoro, Giacalone si trova adesso libero da impegni amministrativi e potrebbe far fruttare l’intenso lavoro relazionale messo in campo in questi anni al di là dei confini di Petrosino.

E’ già in piena campagna elettorale Pino Bianco, stimato medico e figura storica dell’area progressista mazarese, che già in passato si candidò alle regionali senza però raggiungere l’elezione.

Vuole esserci a tutti i costi anche Baldo Gucciardi, che dal 2006 ad oggi ha messo assieme quattro legislature tra Margherita e Pd, vivendo da protagonista l’epilogo del governo Crocetta, di cui fu assessore regionale alla sanità dopo le dimissioni di Lucia Borsellino. Fino a poco tempo fa, sembrava che il deputato salemitano fosse fuori dai giochi, avendo superato il limite di mandati previsti dallo Statuto del partito. Tuttavia, Gucciardi sta lavorando intensamente per ottenere una deroga che gli consenta di ricandidarsi. Peraltro, consapevole del peso delle correnti nelle dinamiche del suo partito, pare che recentemente sia passato da Area Dem a Base Democratica, partecipando anche a iniziative pubbliche organizzate dal gruppo vicino al deputato nazionale Carmelo Miceli.

Con Safina, Venuti, Giacalone, Bianco e Gucciardi, dunque, la lista sembrerebbe già pronta. In realtà, tra i cinque candidati dovrebbero esserci almeno due donne. Di conseguenza, almeno due tra i nomi sopra citati dovranno fare un passo indietro (o, al massimo, migrare verso la lista del presidente) per lasciare spazio a due candidature al femminile. Una, in particolare, dovrebbe arrivare da Marsala e porta all’ex consigliera comunale Linda Licari. Rimasta fuori da Sala delle Lapidi nel 2020 a causa della debacle del centrosinistra, l’insegnante marsalese non ha mai smesso di occuparsi di politica, assumendo la guida del circolo online Nilde Iotti del Pd, molto attivo nell’opposizione alla Giunta Grillo. Benchè mai ufficializzata, la disponibilità di Linda Licari sembra esserci e dovrebbe consentire al Pd trapanese di garantire almeno una quota rosa e alla città di Marsala di tornare ad esprimere una figura in grado di competere per un seggio all’Ars. Per la seconda donna si fanno diversi nomi (nell’alcamese, ma anche sull’asse Mazara-Castelvetrano) ma la sensazione è che ci vorrà comunque un altro nome di peso per consentire ai democratici trapanesi di avvicinarsi agli standard del passato.

Vincenzo Figlioli

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