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Il candidato consigliere di Palermo figlio del Boss “con papà nessun rapporto”

Sono militare da 24 anni, ho giurato fedeltà alla Patria. Con la mafia e con mio padre non ho rapporti. Questo clamore m’ha sorpreso, ma sono assolutamente sereno e vado avanti con l’ambizione di cambiare il mio quartiere. Lagalla mi attacca? Forse non ha fatto il militare, altrimenti saprebbe quali sono i valori per chi indossa la divisa”. Sono queste le parole di Nicola Piraino, figlio di Biagio arrestato due anni fa con l’accusa di gestire gli affari del boss mafioso della Noce, a Palermo, e finito al centro delle polemiche sollevate da Antonio Tajani e Roberto Lagalla perché candidato nella lista “Progetto Palermo” di Franco Miceli.

Piraino racconta di avere lasciato Palermo quando aveva vent’anni, per arruolarsi nell’Esercito. Sei anni fa è rientrato a Palermo per un problema di salute della suocera; il 23 maggio, per il trentennale della strage di Capaci, è stato davanti l’albero Falcone per la cerimonia conclusiva delle celebrazioni e adesso si candidata alle elezioni del Comune di Palermo del 12 giugno.

redazione

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