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Riti e segni della Settimana Santa liturgica: la Diocesi di Trapani si prepara alla Pasqua

Da domenica 10 aprile, domenica delle Palme, le chiese della Diocesi di Trapani celebrano la settimana più importante e più feconda di riti e di simboli per l’intera cristianità.

Nei giorni del triduo pasquale (da giovedì alla domenica di pasqua) la Chiesa fa memoria degli eventi che rappresentano il cuore della fede e della speranza cristiana: la passione, la morte e la resurrezione del Cristo e la sua vittoria sul male e sulla morte;  il suo comandamento nuovo: quello dell’amore e della fraternità universale;  l’istituzione dell’Eucarestia, celebrazioni  arricchite di segni  come la benedizione degli oli sacri, la lavanda dei piedi, il lucernario. A Trapani il triduo di concluderà con la processione del Risorto e la Santa Messa Pontificale nella Domenica di Pasqua.

Domenica 10 aprile  Domenica delle Palme e Giornata Mondiale dei Giovani_ Con il segno delle “palme” e quello dei ramoscelli d’ulivo la Chiesa accoglie Gesù messia e Signore: nelle palme si può intravedere il segno del martirio e nell’ulivo quello della pace e della riconciliazione. Come dice Andrea da Creta: “Agitando i rami spirituali dell’anima, anche noi ogni giorno, assieme ai fanciulli, acclamiamo santamente: Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele”.

Ore 10.30 Chiesa Maria Santissima del Soccorso, benedizione delle Palme e processione verso la Cattedrale “San Lorenzo”

Ore 11.00 Solenne messa pontificale presieduta dal vescovo Pietro Maria Fragnelli in Cattedrale

Lunedì Santo 11 aprile_  Ore 18.30  Cattedrale “San Lorenzo” Santa Messa del “crisma”. La celebrazione, essendo unica in tutta la Diocesi, sarà trasmessa in diretta televisiva e in streaming sui canali social della Diocesi di Trapani Poiché si fa memoria dell’istituzione del sacerdozio, i presbiteri presenti alla celebrazione presieduta dal vescovo ed unica per tutta la diocesi rinnovano collegialmente e pubblicamente le loro promesse di fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Nel corso di questa intensa celebrazione ricca di segni, vengono benedetti

· L’olio dei catecumeni che servirà per l’unzione dei bambini e degli adulti che richiedono il battesimo.

· L’olio degli infermi con il quale si ungeranno gli ammalati.

· Il sacro Crisma (olio misto a preziose fragranze profumate alcune provenienti dalla Terra Santa e dalla Grecia) con il quale si ungeranno i battezzati, i cresimati, i nuovi sacerdoti, i nuovi altari e le nuove chiese.

Quest’anno per la preparazione dell’olio del crisma verrà usato l’olio delle olive coltivate nel “Giardino della memoria” a Capaci vicino il luogo della strage di cui quest’anno ricorre il trentennale. Un olio che nasce quindi da ulivi piantumati su quella terra irrorata dal sangue dei martiri della giustizia e che adesso rappresenta la rinascita.

Prima del termine della celebrazione il Vescovo consegnerà i tre oli santi a tutti i parroci. A conclusione della celebrazione i sacerdoti si riuniranno per una cena fraterna in seminario con il vescovo.

TRIDUO PASQUALE

Giovedì Santo 14 aprile_ Ore 19.00 Cattedrale “San Lorenzo” Santa Messa “in coena Domini”.  Con la celebrazione serale del Giovedì Santo ha inizio il triduo “della morte sepoltura e risurrezione” del Signore “centro di tutto l’anno liturgico”. Alle ore 19.00  nella Cattedrale “San Lorenzo” si terrà la messa vespertina pontificale  della “cena del Signore”.

In tutte le parrocchie della diocesi sono presentati alla comunità all’inizio della celebrazione gli oli santi benedetti dal vescovo nella messa crismale.I temi dominanti la celebrazione eucaristica nella quale si fa memoria dell’ultima cena di Gesù sono: l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale e il comandamento dell’amore fraterno. La liturgia, pertanto, propone:

1.   Il rito della lavanda dei piedi. L’invito a vivere la carità si prolunga nella processione offertoriale accompagnata dall’antico inno dell’amore cristiano Ubi caritas et amor Deus ibi est.

2.   l’adorazione prolungata dell’Eucaristia che a conclusione della celebrazione verrà custodita nell’altare della deposizione dell’eucarestia appositamente preparato per l’occasione.Gli altari dell’Eucarestia vengono riccamente ornati di fiori: vengono chiamati erroneamente “sepolcri” e vengono visitati da migliaia di fedeli.Altri due elementi caratterizzano la celebrazione: Durante il canto del Gloria  suoneranno per l’ultima volta fino alla notte di Pasqua, le campane di tutte le Chiese. 

Alla fine della celebrazione si “spogliano” delle tovaglie liturgiche tutti gli altari della chiese. Adorazione eucaristica fino alle ore 24.00 (con la realizzazione degli altari della reposizione, quelli che vengono ancora erroneamente chiamati “i sepolcri” ..questi “altari” vengono realizzati solo nelle parrocchie dove c’è una comunità che si riunisce in preghiera e dunque non nelle rettorie o altre chiese).

Venerdì Santo 15 Aprile_ Giorno di astinenza e digiuno (prima della riforma liturgica del 1955 ad opera di Pio XII vi era anche il digiuno eucaristico).L’azione liturgica si svolge nel primo pomeriggio richiamando le ultime ore di vita di Cristo. Il vescovo presiederà l’adorazione della croce e il rito della ”discesa dalla croce” presso la Chiesa di Santa Maria del Gesù alle ore 12.

Subito dopo, in processione, il vescovo raggiungerà piazza Purgatorio per dare il via alla processione dei “Misteri” del venerdì santo.

La comunità della Cattedrale si riunirà alle ore 19 per celebrare il rito dell’adorazione comunitaria della croce.

Sabato Santo: 16 Aprile_ È il giorno del grande silenzio – perché – come dice un’antica omelia, il Re dorme. La terra tace perché il Dio fatto carne si è addormentato ed ha svegliato coloro che da secoli dormono».  È la celebrazione silenziosa del tempo sospeso e dell’imitazione delle pie donne che nella sera del venerdì santo, dopo che fu sepolto Gesù: «Erano lì, davanti al sepolcro» (Mt 27,61); ma è anche il giorno in cui la chiesa si raccoglie con la Vergine Madre che veglia il corpo del Figlio nell’attesa della Risurrezione gloriosa.Le Chiese orientali celebrano il mistero della discesa di Cristo agli inferi.

Sabato Santo Ore 23.00_ Cattedrale “San Lorenzo”: Veglia Pasquale presieduta dal vescovo.  E’ la madre di tutte le veglie; essa si colloca al cuore dell’Anno liturgico, al centro di ogni celebrazione.Nel cuore della notte i cristiani celebrano la vera pasqua, la liberazione dalla schiavitù del peccato e della morte. Cristo nostra pasqua è risorto..

La liturgia prevede:

1. Il Lucernale con la benedizione del Fuoco Nuovo, l’accensione del Cero pasquale che rimarrà acceso per 50 giorni, l’accensione delle candele dei fedeli e di tutta la chiesa, il canto dell’Exsultet, l’antico inno attribuito a sant’Ambrogio e che proclama la felix culpa di Adamo e inneggia a Cristo, centro del cosmo e della storia, che, con la sua luce serena, sconfigge le tenebre della mondo.

2. la liturgia della parola che ripercorre la storia della salvezza dalla Creazione alla risurrezione del Crto.

3. la liturgia Battesimale (sin dai primi secoli la chiesa celebra la notte di pasqua il sacramento del battesimo.).

4. la liturgia eucaristica..

Domenica di Pasqua 17 Aprile_ Resurrezione del Signore: giorno assolutamente nuovo per l’umanità, giorno che illumina la storia del mondo e inaugura la nuova creazione.

Alle ore 10 dalla Chiesa del Purgatorio muoverà la processione del Cristo Risorto fino alla Cattedrale dove alle ore 11, dopo un breve momento di testimonianza, il vescovo presiederà il solenne Pontificale di Pasqua.Nel tardo pomeriggio di Pasqua, il vescovo Fragnelli, in pullman con circa 200 ragazzi della Diocesi, si recherà in pellegrinaggio a Roma per un incontro di papa Francesco con gli adolescenti italiani.

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redazione

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