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A Paceco riapre al culto la Chiesa del Rosario

Domani 25 marzo alle ore 11, alla presenza della prefetta Filippina Cocuzza, il vescovo Pietro Maria Fragnelli riaprirà al culto la Chiesa di Maria Santissima del Rosario a Paceco.

La chiesa “Maria SS. del Rosario”, conosciuta come chiesa di “S. Lucia”, costruita nei primi anni del 1600 e dichiarata inagibile dopo il terremoto del 1968, è rimasta completamente chiusa dagli anni ’80.

Notizie storiche e aneddoti che riguardano la chiesa si possono trovare negli scritti di Alberto Barbata, ex direttore della Biblioteca comunale, e del prof. Michele Russo, appassionati della storia locale che riferiscono che si tratta di una delle chiese più antiche risalenti ai primi anni della costruzione del borgo da parte dei Fardella-Pacheco.

“Nominato parroco nel 2017, proseguendo l’iniziativa dei miei predecessori don Sebastiano Scandariato e don Salvo Morghese, ho confermato l’incarico all’architetto Stefano Lucido che ringrazio per il progetto di restauro della chiesa presentato alla Regione Siciliana. Ottenuto il finanziamento di 790.000,00 euro per il restauro, l’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco avv. Giuseppe Scarcella con l’allora ass. Salvatore Castelli e il R.U.P. ing. Sandro Bencivinni, ha curato l’attuazione dei lavori, avvalendosi della professionalità della ditta Celi Energia srl di Santa Ninfa – spiega il parroco don Vincenzo Basiricò – La spesa complessiva finora affrontata dalla parrocchia si avvicina ai 30.000,00 euro. Ringrazio per questo anche la Banca ‘Don Rizzo’ per il contributo elargito”.

Non si terrà una celebrazione eucaristica. Il momento celebrativo si terrà all’esterno. Vista la particolare giornata, e la speciale intitolazione della Chiesa alla Madonna del Rosario – con un gruppo scultoreo in legno tela e colla del fiorente artigianato trapanese del XVII secolo – domattina il vescovo effettuerà la preghiera con la speciale consacrazione della Russia e dell’Ucraina alla Madonna che poi ripeterà nel pomeriggio in Cattedrale quasi contemporaneamente al papa in San Pietro e a tutti i vescovi del mondo.

redazione

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