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Simone No Guerra

In queste nostre note e chi ci ha seguito negli anni lo sa, abbiamo quasi sempre affrontato temi calcistici. Lo abbiamo spiegato. Il calcio è divisivo e noi abbiamo le nostre preferenze dalle quali non vogliamo distaccarci e per evitare di avere questioni in questa sede taciamo. Ma stavolta…

Ha fatto una cosa veramente seria il calciatore Simone Guerra, attaccante della Feralpisalò, squadra della Serie C italiana (Girone A), in un mondo di autocelebrazioni l’attaccante nativo di Piacenza ha fatto l’esatto contrario: negando se stesso per un nobile obiettivo. Di che parliamo? Nel match contro la Triestina, importantissimo in chiave playoff (la Feralpisalò è terza, la Triestina quinta) Simone ha deciso di scendere in campo personalizzando la sua maglietta. La sua numero 17, con cui è diventato recordman di reti per la squadra bresciana, ha subito un restyling: il cognome, in bianco, è stato spostato più a destra, per far spazio a un “No” dorato a precederlo. E così “Simone Guerra 17” è diventato “Simone No Guerra 17”: una presa di posizione netta per quanto sta accadendo in Ucraina. Iniziativa apprezzata dai compagni, dai tifosi, dalla società che aggiornando il proprio sito ha scritto: “Ha segnato Simone NO Guerra”. L’anno apprezzato anche gli avversari che evidentemente hanno meno apprezzato la doppietta che Simone ha rifilato alla Triestina nella partita che poi è finita 3 a 0.

Un bel gesto, dunque, sicuramente il più bello nella storia delle magliette “personalizzate”. Per “scendere ad episodi più lievi sulle magliette di calcio sono stati tanti gli esempi simpatici. Iniziò alcuni anni addietro Fabio Gatti ex centrocampista di Napoli e Perugia che scelse la maglietta numero 44, chiaro riferimento alla famosa canzone per bambini. Nel campionato attuale Nani che è arrivato in Italia per concludere una carriera prestigiosa che lo ha portato al titolo di campione d’Europa con la maglia del Portogallo vestita per ben 112 volte, ha deciso di scegliere il numero 7. Alla domanda come mai avesse lasciato la sua tradizionale numero 11 ha detto che il numero 7 vicino al suo cognome ricordava la favola di Biancaneve. Appunto i 7 nani. Si potrebbe continuare da Sensi della Samp che ha scelto il 5 come i 5 sensi, per terminare con con il portiere Marco Fortin, che sceglieva la numero 14 in virtù dell’assonanza tra il cognome e la pronuncia inglese del numero 14, “fourteen” appunto. Altre scelte sono state fatte per cause più nobili ed importanti. Ma ci ritorneremo nei prossimi giorni.

Gaspare De Blasi

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