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Marsala ha la sua via Emanuela Loi

La sua giovane vita spezzata, la sua coraggiosa scelta di campo negli anni più duri nella lotta tra la mafia e lo Stato. La storia di Emanuela Loi è tra quelle che hanno lasciato una traccia più profonda nella coscienza civile antimafia e da oggi Marsala ha, ufficialmente, un’area che ricorderà il suo nome e il suo sacrificio alle nuove generazioni.

Con una cerimonia ufficiale, è stato intitolato alla giovane agente sarda, uccisa dalla mafia nella Strage di via D’Amelio il tratto di strada compreso tra il commissariato di Polizia e la via Verdi. Si tratta del primo momento ufficiale delle iniziative previste dall’amministrazione comunale di Marsala in occasione del Trentennale dalla Stragi del 1992.

“Sono particolarmente contento che da oggi, a Marsala, avremo una via dedicata a Emanuela Loi”, ha affermato il sindaco Massimo Grillo, sottolineando che l’area verrà ulteriormente riqualificata. “Marsala vuole riscattarsi nel segno della pace e della legalità”, ha concluso il primo cittadino.

A seguire è intervenuto il questore Salvatore La Rosa, che ha definito la stagione delle Stragi “una ferita che ancora sanguina”, sottolineando l’importanza di un luogo della memoria dedicato a Emanuela Loi nella città in cui Paolo Borsellino fu procuratore capo e in una provincia (quella di Trapani, ndr) che è considerata ancora la roccaforte di Cosa Nostra in Sicilia, nonché terra d’origine del boss latitante Matteo Messina Denaro. “Occorre fare tutti di più, affinchè questa ferita si rimargini e non sanguini più”, ha sottolineato il questore.

Di seguito, il toccante intervento di Claudia Loi, nel ricordo della familiare, uccisa dalla mafia. “Mia sorella è simbolo della speranza e del coraggio e deve insegnare a tutti noi a vivere con coraggio, coltivando i nostri sogni, anche quando le cose non sembrano andare come vorremmo”.

Il prefetto Filippina Cucuzza, ha invitato a fare memoria tutto l’anno, soffermandosi anche sulla voluta coincidenza, che ha portato a omaggiare Emanuela Loi nella giornata dell’8 marzo. “La violenza sulle donne ci dice che siamo ancora lontani dal superamento degli stereotipi”. Poi l’omaggio alle donne ucraine, “che stanno dando dimostrazione di grande forza e coraggio, esattamente come Emanuela Loi”.

La prefetta Filippina Cocuzza

Tra gli agenti della scorta di Paolo Borsellino c’era anche Agostino Catalano, ricordato dalla sorella Giuseppa: “Questi 30 anni, per noi è come se non fossero mai passati, il nostro dolore è ancora fortissimo”.

Infine, il vicecapo della Polizia di Stato, il prefetto Vittorio Rizzi. “Questa intitolazione ha un valore straordinario, perchè ci permette di continuare a ricordare il nome di Emanuela Loi in tutti gli atti ufficiali, nel lavoro di ogni giorno”.

Il vice capo della Polizia di Stato, Vittorio Rizzi

Conclusi gli interventi, è stata scoperta la targa che, da oggi in poi, contribuirà alla memoria di una delle stagioni più dolorose e controverse della storia repubblicana, nonché di una delle sue più giovani e coraggiose protagoniste.

Vincenzo Figlioli

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