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Caro gasolio, in sciopero gli autotrasportatori: “Rischio blocchi e scaffali vuoti”

Federdistribuzione esprime preoccupazione per la protesta degli autotrasportatori che ha già interessato diversi tratti stradali in Italia, in particolare in Sicilia, Puglia e Campania, e ha avviato una serie di contatti con le istituzioni per porre all’attenzione la grave situazione creatasi con il ‘caro gasolio’.

“Le associazioni continuano lo stato di agitazione, lasciando i camion fermi nei piazzali che causerà, nel giro di 3 giorni, scaffali vuoti e stazioni di servizio senza carburante, oltre a migliaia di tonnellate di prodotti ortofrutticoli che rischiano di marcire”. Lo ribadisce Salvatore Bella, presidente di Fai Sicilia, a proposito della vertenza aperta dagli autotrasportatori per protestare contro l’aumento della benzina.

“In un contesto di mercato in cui si cominciano a sentire gli effetti concreti dell’aumento dei costi, soprattutto per quel che riguarda l’energia e i carburanti, Federdistribuzione – si legge nella nota – chiede un intervento immediato da parte delle autorità. Occorre agire con tutte le iniziative possibili per evitare tensioni sociali e per contenere l’aggravio di costi sulle famiglie e sulle imprese, che può avere pesanti ricadute sul sistema economico del Paese, già impegnato in un difficile percorso di ripresa”.

L’interruzione della circolazione da parte dei tir, infatti, causa disagi alla normale attività di consegna delle merci, con il rischio di forti ricadute sull’approvvigionamento della rete di punti vendita della distribuzione a livello locale, e non solo.

Un problema che interessa in particolar modo i prodotti freschi, come frutta e verdura, a rischio deterioramento, che può arrecare enormi danni economici a tutta la filiera agroalimentare, oltre che disagi ai consumatori. In Puglia addirittura c’è stato anche un uomo accoltellato per le proteste.

E questa situazione di forte preoccupazione ci rimanda a quando, qualche anno fa, i ‘forconi’ bloccarono nelle strade e autostrade l’arrivo dei mezzi che trasportavano benzina e beni primari. Anche allora il prezzo del barile era salito alle stelle.

Bisogna però esser cauti nel prendere di mira attività commerciali e rifornimenti di carburante, per non destare eccessivi comportamenti di isterismo collettivo.

La vicenda preoccupa la Regione Sicilia. “Ribadiamo l’urgenza di un intervento risolutivo del governo Draghi riguardo la vertenza degli autotrasportatori siciliani – afferma l’assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti della Regione Siciliana Marco Falcone -. La Regione rimane al loro fianco, sposando anche le istanze di tutta la filiera dei produttori e dei committenti, piegati dall’aumento dei prezzi e dai disagi dovuti ai blocchi che si stanno estendendo a tutto il Sud Italia. Abbiamo riunito la categoria a Catania per approfondirne ancora le ragioni e per formulare un ulteriore appello per una scelta di responsabilità che possa mitigare la protesta. È vitale, per tutti, non gravare di ulteriori costi i cittadini, le famiglie, le imprese. Ben venga l’ipotesi, emersa nel corso delle nostre interlocuzioni con il viceministro Teresa Bellanova, su cui confidiamo il governo dia seguito, di un aiuto economico per gli autotrasportatori da inserire nel decreto Energia. Il governo Musumeci, per altro verso, conferma i dieci milioni di contributo che verranno erogati a imprese e lavoratori autonomi, a partire da aprile, per contenere le spese di attraversamento dello Stretto di Messina”, ha fatto sapere Falcone a margine del tavolo convocato dalla Regione.

E’ qui che c’è stato un incontro con le rappresentanze degli autotrasportatori siciliani, entrati in sciopero da due giorni.

redazione

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