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Parco Eolico al largo delle Egadi, Palmeri: “Condivido le perplessità dei sindaci”

La realizzazione di un parco eolico da oltre 2 Giga Watt al largo delle Egadi è stata oggetto di confronto durante una riunione congiunta delle commissioni Cultura e Attività Produttive. Sul tema è intervenuta la deputata dei Verdi, Valentina Palmeri.

“Non posso che confermare la mia condivisione delle perplessità già espresse dai sindaci del comprensorio, nonché dalla Soprintendenza del Mare e dalle associazioni del comparto ittico, rispetto a questo mega progetto di parco eolico off-shore che dovrebbe sorgere nelle vicinanze delle Isole Egadi, e, quindi, ringrazio le Commissioni III e V per la sensibilità e l’attenzione che stanno rivolgendo a questa fantomatica ipotesa progettuale. Tentare di indorare la pillola funesta di ben 190 pale galleggianti da piazzare nel mare delle Egadi, a pochi chilometri da una delle coste più belle al mondo, con la promessa di migliaia di fantomatici posti di lavoro, è un’operazione di marketing non solo deprecabile ma assurda, visti i numeri mirabolanti di cui si favoleggia. I preannunciati 2,8 Gw potrebbero ben essere prodotti con impianti di terra in poco più dell’uno percento del suolo coperto della Regione senza impatti rilevanti e con uno sviluppo occupazionale certo. Inutile ricordare a tutti la valenza ambientale dell’area interessata, simboleggiata da numerose zone di interesse comunitario, due riserve naturali e l’Area marina protetta, riconosciuta pure dalle Nazioni Unite. Altrettanto inutile ricordare i gravi danni che questo parco eolico porterebbe all’economia locale, visto che ricadrebbe in prossimità di mari pescosissimi: i noti banchi di Talbot e Skerki. Essere favorevoli allo sviluppo delle energie rinnovabili non vuol dire essere favorevoli a qualsiasi progetto, a scatola chiusa, sempre e comunque, soprattutto se i progetti sono privi di studio di impatto ambientale, condizione che renderebbe carta straccia qualsiasi progetto, che potrebbe comportare lo scempio del paesaggio, dell’economia locale e della storia. La valutazione di impatto ambientale non è un processo rigido di approvazione o rigetto del progetto, ma un processo che può portare ad un ridimensionamento, una ridiscussione, la proposta di alternative. Siamo quindi ancora ad una mera ipotesi progettuale”.

redazione

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Tags: Valentina Palmeri