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Inguì si racconta agli studenti del Damiani: “Cosa fate per migliorare l’ambiente?”

Salvatore Inguì, direttore dell’ufficio Servizio Sociale per i minorenni di Palermo e Referente provinciale  dell’Associazione Libera contro le mafie, all’Istituto Agrario e Alberghiero “Damiani” ha incontrato una rappresentanza degli studenti sul tema “Rispetto, impegno e cambiamento” nell’ambito di un progetto Erasmus coordinato dalla docente Matilde Sciarrino, e del progetto Legalità, la cui referente è la docente Marilina Mezzapelle.

Rispetto in primo luogo di se stessi, attraverso la prevenzione delle devianze, rispetto dell’altro e dell’ambiente. Inguì, dopo aver ripercorso le tappe più importanti della sua carriera professionale a contatto coi minori che hanno compiuto un crimine – sia sottoposti a procedimento penale a piede libero che in stato di custodia cautelare – si  è soffermato sui viaggi solidali in Africa e in America Latina, compiuti spesso con alcuni di questi ragazzi.

“Il rapporto con le popolazioni indigene dell’America Latina mi ha portato alla conoscenza dei ‘difensori della Terra’,  che sono gli Indios della foresta amazzonica: uomini, donne, bambini che difendono la Natura – racconta Inguì ai ragazzi -. La natura intesa non come altro, ma come sistema vivente. In difesa della Madre Terra, ‘Pachamama’, ci sono bambini, uomini e donne che muoiono in America Latina nell’anonimato, uccisi dalle mafie delle multinazionali. Se anche noi vivessimo questo rapporto viscerale con la Madre Terra, la rispetteremmo di più, la ringrazieremmo perché ci ha nutriti e ci riconosceremmo come suoi figli e, dunque, fratelli che si aiutano vicendevolmente”.

Il referente provinciale di Libera ha poi invitato gli studenti a chiedersi cosa ciascuno di loro stia facendo per difendere l’ambiente circostante dello Stagnone, delle contrade, dei mari. Gli allievi Siracusa e Trombetta hanno raccontato della loro esperienza Erasmus e dei lavori svolti: un teatrino ambulante utilizzato in Giappone (Kamishibai), la premiazione del logo del progetto Erasmus, le borse con le impronte colorate delle mani, alla cui realizzazione hanno contribuito i ‘ragazzi speciali’ dell’Istituto nel segno dell’inclusione.

redazione

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