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Don Fiorino querelò l’ex sindaco Di Girolamo per diffamazione, procedimento archiviato

Il Giudice per le Indagini Preliminari, Francesco Parrinello, ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico dell’ex sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo per il reato di diffamazione (art. 595 c. p.). All’epoca dei fatti, Di Girolamo era ancora in carica e venne querelato da don Francesco Fiorino.

Il prete marsalese, esponente di diverse associazioni ed organizzazioni con scopo caritatevole, querelò Alberto Di Girolamo dopo un suo intervento in seno al Consiglio comunale, replicando in Aula a quanto affermato poco prima del consigliere Pino Milazzo che lamentava gli aiuti pubblici sia di don Fiorino che di Sebastiano Grasso – quest’ultimo presidente dell’associazione Arcobaleno – diretti, a detta dell’esponente, a screditare l’operato del Massimo Consesso Civico in materia di aiuti economici ai cittadini in difficoltà nel primo periodo della pandemia.

Di Girolamo in quell’occasione fu critico pubblicamente con il prete, affermando che questo ne diceva di “cotte e di crude” nei confronti della politica locale e della Pubblica Amministrazione, come se “facessero tutto loro”.

Per il giudice però, dalle parole dell’ex sindaco non si ravvisa il reato di diffamazione di cui all’articolo 595 del Codice Penale. Ciò perchè Di Girolamo ha esercitato un diritto di critica (art. 51 c. p.) che non ha travalicato, rientrando invece nei limiti della veridicità, della rilevanza sociale e della correttezza espressiva.

redazione

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