Appena dopo Capodanno, un ragazzo di 12 anni è andato in Sicilia per passare qualche giorno con il padre, divorziato dalla madre, che invece vive a Milano.
Il ragazzo è in affido condiviso: «Dal 3 al 9 gennaio mio figlio – spiega il padre – è stato in Sicilia con me. Proprio il 9 gennaio ha compiuto 12 anni e il giorno dopo era previsto il volo di rientro a Milano. Quando il 10 gennaio siamo arrivati in aeroporto ho mostrato i documenti ed il risultato negativo del tampone molecolare ma l’addetto della Sac – la società di gestione dell’aeroporto – mi ha detto che non poteva imbarcarsi. Il decreto che era entrato in vigore proprio quel giorno autorizza l’imbarco solo a dodicenni vaccinati. Ho fatto presente che il tampone era negativo, che il bambino doveva rientrare a scuola ma soprattutto che c’è una sentenza del giudice che stabilisce i giorni in cui mio figlio può stare con me e che io non posso violare per non avere conseguenze penali».
L’addetto al check-in non ha voluto sentire ragioni e, dopo le insistenze dell’uomo, ha richiesto l’intervento degli agenti: «Fortunatamente la polizia ha compreso la situazione, ma naturalmente non potevano autorizzare loro l’imbarco. E non si trovava la persona in grado di dare questa autorizzazione. Ho spiegato che mi stavano impedendo di dare seguito ad un’ordinanza del giudice ma ci troviamo di fronte a persone non preparate».
Allora il padre ha pensato di portare il bambino in auto fino a Milano, ma anche il traghetto per attraversare lo Stretto di Messina è interdetto al 12enne non vaccinato. «Nessun Istituzione mi ha saputo aiutare o dire nulla. Anche la Prefettura. La madre ha capito la situazione e insieme abbiamo deciso per la vaccinazione anti Covid immediata. Ma bisogna attendere quindici giorni per il certificato, quindi mio figlio potrà ripartire solo giorno 27 gennaio. Sono contento di averlo con me per altri giorni ma è assurdo quello che è successo. In zona rossa, l’ordinanza del giudice mi permetteva di vedere mio figlio spostandomi da regione a regione. Oggi non posso neanche farlo rientrare dalla madre e mio figlio sta perdendo giorni di scuola per colpa dell’ignoranza», conclude l’uomo.