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Processo “Palude”, il collegio dei giudici dovrà sciogliere le riserve sulle questioni preliminari

Durante l’udienza, presso il tribunale di Trapani, gli avvocati Vincenzo Catanzaro e Baldassare Lauria hanno avanzato l’istanza di inutilizzabilità e di nullità delle intercettazioni. Il pubblico ministero, Antonella Trainito, ha chiesto invece il rigetto di tutte le eccezioni sollevate dalle difese.

Si è svolta ieri mattina, presso il Palazzo di giustizia di Trapani, l’udienza del cosiddetto processo “Palude”, scaturito dall’operazione condotta nel 2018 dalla Guardia di Finanza e coordinata dalla Procura della Repubblica di Trapani, che vede tra i 14 imputati l’ex ingegnere capo del Genio civile della Provincia, Giuseppe Pirrello. Le accuse sono: corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio e falso ideologico. Davanti al collegio dei giudici, composto dal presidente, il dottore Enzo Agate, e dai dottori Edoardo Bandiera ed Enrico Restivo, le difese hanno esposto le questioni preliminari.

Il primo a prendere la parola nell’Aula Bunker è stato l’avvocato Vincenzo Catanzaro, legale di Giuseppe Paglino, accusato di concorso in corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio. Nello specifico, l’ex ingegnere capo del Genio Civile, Giuseppe Pirrello, avrebbe promesso a Giuseppe Paglino, imprenditore alcamese del movimento terra, di fargli ottenere in subappalto dei lavori nel porto di San Vito Lo Capo. L’impresa del Paglino si sarebbe occupata del trasporto e della sistemazione della sabbia dragata dal fondale marino nella spiaggia antistante. Inoltre, all’imprenditore sarebbe stato promesso l’affidamento diretto di alcuni lavori presso l’aeroporto di Birgi. In cambio, avrebbe dovuto provvedere all’installazione gratuita di una “fossa imhoff” su un immobile di proprietà della suocera del Pirrello. Dunque, l’avvocato Catanzaro ha chiesto ai giudici di inutilizzare le intercettazioni della Procura perché sarebbe venuto meno il presupposto di legittimità, come stabilito dalla Corte di Cassazione, alla quale nel 2019 ha presentato ricorso Giuseppe Pirrello. La Suprema Corte ha annullato l’ordinanza cautelare emessa nel 2018 dal tribunale delle libertà di Palermo che confermava l’ordinanza del 16 novembre 2018 con la quale il Gip del tribunale di Trapani aveva applicato all’ex ingegnere capo del Genio Civile la misura degli arresti domiciliari. Sostanzialmente, per il legale non vi sarebbe possibilità di utilizzo delle intercettazioni laddove esiste una permeabilità tra il procedimento cautelare e quello incidentale, cioè quello che nasce da un diverso processo (come quello in corso).

L’avvocato Baldassare Lauria, legale di Giuseppe, Onofrio e Francesco Pirrello, ha invece chiesto al collegio di pronunciarsi per la nullità dei decreti 13 e 14 del 2017 del Gip, emessi dal tribunale di Trapani nonché su quella relativa alla lista delle trascrizioni presentata dal pubblico ministero. L’avvocato Lauria ha ricordato in aula che il sostituto procuratore titolare delle indagini, la dottoressa Rossana Penna, aveva prima ottenuto nel 2016 l’autorizzazione delle intercettazioni per il procedimento relativo all’abuso d’ufficio a carico del sindaco di Alcamo, Domenico Surdi (poi archiviato), e successivamente dei decreti autorizzativi delle intercettazioni ambientali e telefoniche da parte del Gip. Dopo, è stato accolto il ricorso in Cassazione da parte del suo assistito nel luglio 2019 come già detto. A seguito di tali eventi, occorre ricordare, vi è stato un ulteriore ricorso presentato nel dicembre del 2019 da Giuseppe Pirrello ai giudici di Piazza Cavour a Roma contro la decisione del Gip di Trapani che aveva respinto la richiesta di distruzione delle intercettazioni telefoniche e ambientali, autorizzate nel novembre del 2016 e poi prorogate, per l’appunto. La Suprema Corte, respingendo quest’ultimo, ha sostanzialmente precisato che la distruzione delle intercettazioni inutilizzabili può avvenire in ogni stato e grado del processo e non del procedimento come, invece, affermato nel ricorso del Pirrello. Quindi correttamente il gip ne ha respinto l’istanza. Inoltre, nella loro decisione i giudici hanno ricordato che “Le valutazioni in tema di validità ed utilizzabilità della prova, compiute in sede di giudizio incidentale promosso per il riesame di misure cautelari personali, non possono ritenersi vincolanti per il giudice del dibattimento, il quale non può subire limiti e condizionamenti su questioni attinenti alla prova. che solo nella sede dibattimentale possono trovare il momento finale, naturale e necessario di verifica. Ciò vale anche per le questioni attinenti alla validità delle intercettazioni disposte nel corso delle indagini preliminari ed alla loro utilizzabilità”. E sull’utilizzo o meno delle intercettazioni dovrà per l’appunto sciogliere le riserve il collegio dei giudici del processo in corso. Per l’avvocato Lauria, ancora, bisogna comprendere se il divieto di utilizzazioni di intercettazioni per reati non connessi, come stabilito dalla c.d. sentenza Cavallo, vale solo per il procedimento o per il processo (giuridicamente due situazioni distinte). Per la difesa dei Pirrello, pertanto, il divieto riguarderebbe anche i procedimenti incidentali. Inoltre, secondo l’avvocato Lauria, se il tribunale dovesse confermare quanto deciso nel marzo del 2021 dal Gip, la dottoressa Roberta Nodari, ovvero il sì all’utilizzo, ci si troverebbe davanti ad un’eventuale “scommessa”. Sulla stessa questione, ha ricordato il legale, si è espresso il tribunale di Marsala che ha assolto l’ingegnere Giambattista Impellizzeri del Comune di Castelvetrano. “Una spada di Damocle” pertanto insisterebbe sul collegio dei giudici di Trapani. Quindi, per il difensore dei Pirrello, davanti ad uno stesso fatto ci si troverebbe con pronunciamenti diversi. Finito il suo intervento, il legale ha annunciato il deposito della richiesta di nullità dei decreti 13 e 14 del 2017 emessi dal Gip del tribunale di Trapani. Infine, l’avvocato Lauria ha depositato il cosiddetto decreto madre, ovvero quello che vedeva indagato il sindaco Surdi. Le altre difese si sono accodate alle richieste dei due colleghi.

Infine, è intervenuto il sostituto procuratore, la dottoressa Antonella Trainito, la quale si è si riservata di depositare i decreti in cancelleria ed ha prodotto l’ordinanza che, per l’accusa, avrebbe risolto la discussa questione, ovvero il citato decreto autorizzativo delle intercettazioni ambientali e telefoniche emesso dal Gip nel marzo del 2021, dal momento che riguarda l’iscrizione di un nuovo reato, quello di corruzione, concernenti l’ingegnere capo del Genio Civile di Trapani. In più, il pubblico ministero ha chiesto il rigetto di tutte le eccezioni. La prossima udienza si terrà a gennaio 2022.

redazione

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