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Ponte di San Bartolomeo, sindaci e assessori regionali sul posto. Allo studio diverse ipotesi per ripristinare il collegamento

La vicenda del ponte San Bartolomeo, crollato sabato notte dividendo la Strada Statale 187 fra i Comuni di Castellammare del Golfo e Alcamo, continua a tenere banco nel trapanese. Oggi gli assessori regionali Marco Falcone (Infrastrutture) e Mimmo Turano (Attività produttive) si sono recati sul posto per un sopralluogo congiunto, alla presenza dei sindaci di Castellammare, Niccolò Rizzo, e di Alcamo, Domenico Surdi, del responsabile della Struttura territoriale Sicilia di Anas, Raffaele Celia, e dei tecnici del Genio militare dell’Esercito.

“È chiaro a tutti – ha scritto sui social il sindaco Surdi – che servono soluzioni immediate per ripristinare il collegamento stradale tra le nostre località, soprattutto in vista della stagione estiva. Sono stati già ipotizzati alcuni interventi, a partire dalla demolizione di quello che resta, che dovranno essere vagliati nei prossimi giorni alla luce di alcune indagini preliminari che i tecnici Anas stanno già facendo. Stiamo valutando anche misure di sicurezza per alcune abitazioni che si trovano in prossimità del fiume nel caso di eventuali ulteriori cedimenti della struttura. La situazione è in costante monitoraggio da parte di tutti gli enti competenti”.

«Siamo venuti in visita al primo giorno utile dopo questo rovinoso crollo – afferma l’assessore Turano – che lascia numerose comunità isolate. Lo stesso scenario si era verificato già nel 1958. L’obiettivo che il governo Musumeci pone ad Anas, facendo la propria parte sul piano delle risorse, è duplice: ristabilire il transito provvisorio fra Castellammare e Alcamo Marina, un comprensorio che d’estate raggiunge i 150mila abitanti, e ricostruire un nuovo ponte che non crolli di nuovo tra altri sessant’anni, dunque adottando scelte al passo con i tempi e con il contesto idrogeologico del fiume».

«Il prossimo 21 dicembre – aggiunge l’assessore Falcone – convocheremo in assessorato l’Anas e gli altri enti interessati dall’opera per fissare le modalità di rimozione delle macerie del ponte, per poi ripristinare subito l’attraversamento del fiume scegliendo la migliore soluzione tecnica fra un ponte bailey o una passerella provvisoria».

redazione

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